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Capoue, 21 juin 1$02.
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M.to R.do Padre,
 
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Ho visto le lettere del Conte Giovanni e del suo Confessore, e le rimando a V.R., acciò le possa mostrare, si li parrà bene, al Sig.r Card.l. [[Name::Silvio Antoniano|Antoniani]] o Sig.r Card.l [[Name::Cesare Baronio|Baronio]], e per mezzo loro potrebbe trattar con N.S. i negozi del Conte. Io non rispondo, perchè la lettera è in risposta di una mia; ma V.R. potrebbe scriverli, che io sono lontano da Roma, e però non posso servirlo. Mi dispiace grandemente quello che lei mi scrive delle cose di Germania e Olanda. Se queste cose venissero all'orecchio di N.S. per via del Nunzio di Fiandra e dei Vescovi di Germania, sarebbe ben fatto. Al libro scritto contro l'Apologia della Comp.a io credo che bisognerebbe rispondere, e non si deve aver paura di dire la verità, cioè che il Papa può scomunicare il Re di Francia, e ancor deporli dal Regno, quando vi è causa giusta; e io non mi curo, che mi facciano odioso al Re, stampando con lettere maiuscole queste verità, e citando la mia opera: già si sa, che Veritas odium parit, se bene dall'altra banda io faccio tanto conto della bontà e prudenza del Re, che lei: avendo egli stesso domandato l'assoluz.ne dalla scomunica Papale, non credo, che ammetterò l'adulazione di quelli, che dicono che il Re di Francia non può esser scomunicato. Ho in mano il catalogo di Francoforte di quest'anno, e del precedente, e non ci trovo niente contro il mio libro de Imperio, ma poco importa, perchè non si possono chiudere le bocche di tutti. Mando una lettera al [[Name::Maximilian I|Duca di Baviera]] in risposta di una sua, e un altra al P. Ludovico Ruggieri, per carità V.R. le faccia andar bene. Con questo mi raccomando alle sue sante orazioni. Saluti da mia parte il Nostro P. Generale, al quale compatisco grandemente, e mi duole di non esser atto a servirlo. Dabit Deus his quoque finem. Di Capua li 21 di Giugno 1602.<lb/>
Bellarmin au p.Georges Duras.
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Di V.R./ Fratello in X.o <lb/>
 
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Roberto Card.l Bellarmino.
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/ M^*o RT* FPaadre,
 
 
 
�t*
 
 
 
H� visto le lettere del Conte Giovanni e del suo Confessore,
 
 
 
et le rimando V. R., acci� le possa mostrare,si li parr� bene,
 
 
 
al Sig^ Card.l. Antoniani Sig^ Card^ Baronie, e per mezzo loro
 
 
 
^ potria trattar con N. S. i negotii del Conte. Io non rispondo, per
 
 
 
che la lettera in risposta d'una mia; ma V. R. potria scriverli,
 
 
 
che io sono lontano da Roma, et per� non posso servirlo. Mi dispia
 
 
 
ce grandemente quello che lei mi scrive delle cose di Germania et
 
 
 
Ollanda. Se queste cose venissero all'orecchio di N.S. per via del
 
 
 
Nuntio di Fiandra � de Vescovi di Germania, saria ben fatto. Al
 
 
 
libro scritto contr l'Apologi� della Comp^ io credo che bisogne
 
 
 
rebbe rispondere, e non si deve haver paura di dire la verit�, cio�
 
 
 
che il Papa pu� scomunicare li R� di Francia, et ancor deporli dal
 
 
 
Regno, quando vi causa giusta; et io non mi curo, che mi faccia-
 
 
 
/ ^ n o odioso al R�, stampando con lettere maiuscole queste verit�, e
 
 
 
citando la mia opera: gi� si s�, che Veritas odium parit, se bene
 
 
 
dall'altra banda io f� tanto conto della bont� e prudenza del R�,
 
 
 
che lei: avendo egli stesso domandat l'assolut^^ dalla scomunica
 
 
 
Papale, non credo, che ammetter� l'adulatione di quelli, che dicono
 
 
 
che il R� di Francia non pu� esser scomunicato. H� in mano il cata
 
 
 
logo di Francofurt di quest'anno, e del precedente, e non ci trovo
 
 
 
niente contro il mio libro de Imperio, m� poco importa, perche non
 
 
 
si possono chiudere le bocche di tutti. Mando una lettera al Duca
 
 
 
di Baviera in risposta d'una sua, et un altra zkal P. Ludovico Rug-
 
 
 
gieri, per carit� V. R. le faccia andar bene. Con questo mi racco
 
 
 
mando alle sue sante orationi. Saluti da mia parte il Nostro P. Ge
 
 
 
nerale, al quale compatisco grandemente, e mi duole di non esser
 
 
 
atto servirlo. Dabit Deus his quoque finem. Di Capua li 21 di
 
 
 
Giugno 1602. Di V. R.
 
 
 
/ Fratello in X o Roberto Card.1 Bellarmino.
 
 
 
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M.to R.do Padre, Ho visto le lettere del Conte Giovanni e del suo Confessore, e le rimando a V.R., acciò le possa mostrare, si li parrà bene, al Sig.r Card.l. Antoniani o Sig.r Card.l Baronio, e per mezzo loro potrebbe trattar con N.S. i negozi del Conte. Io non rispondo, perchè la lettera è in risposta di una mia; ma V.R. potrebbe scriverli, che io sono lontano da Roma, e però non posso servirlo. Mi dispiace grandemente quello che lei mi scrive delle cose di Germania e Olanda. Se queste cose venissero all'orecchio di N.S. per via del Nunzio di Fiandra e dei Vescovi di Germania, sarebbe ben fatto. Al libro scritto contro l'Apologia della Comp.a io credo che bisognerebbe rispondere, e non si deve aver paura di dire la verità, cioè che il Papa può scomunicare il Re di Francia, e ancor deporli dal Regno, quando vi è causa giusta; e io non mi curo, che mi facciano odioso al Re, stampando con lettere maiuscole queste verità, e citando la mia opera: già si sa, che Veritas odium parit, se bene dall'altra banda io faccio tanto conto della bontà e prudenza del Re, che lei: avendo egli stesso domandato l'assoluz.ne dalla scomunica Papale, non credo, che ammetterò l'adulazione di quelli, che dicono che il Re di Francia non può esser scomunicato. Ho in mano il catalogo di Francoforte di quest'anno, e del precedente, e non ci trovo niente contro il mio libro de Imperio, ma poco importa, perchè non si possono chiudere le bocche di tutti. Mando una lettera al Duca di Baviera in risposta di una sua, e un altra al P. Ludovico Ruggieri, per carità V.R. le faccia andar bene. Con questo mi raccomando alle sue sante orazioni. Saluti da mia parte il Nostro P. Generale, al quale compatisco grandemente, e mi duole di non esser atto a servirlo. Dabit Deus his quoque finem. Di Capua li 21 di Giugno 1602.
Di V.R./ Fratello in X.o
Roberto Card.l Bellarmino.