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240
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Ser.mo Sig.r mio oss.mo
 
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Per l'instanza che mi vien fatta dal Cav.re Fabio Bellarmino di raccomandare a V.AS. la presente supplica, non ho potuto mancare di far questo ufficio, si come faccio supplicandola a perdonarmi si cosi spesso la molesto con mie lettere, poi che per essere io conosciuto devot.mo e servitor particolare di V. A. S. non posso fuggire all'occ.ni di non supplicarla delle sue grazie. Con che pregando a V. A. S. ogni vera felicita le faccio um.a riverenza. Di Roma il di 19 Aprile 1602.<lb/>
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Rome, 19 avril 1602.
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Al Ser.mo Sig.re mio oss.mo, il S.or Gran Duca di Toscana.
 
 
/ S^ermo Sigr mi.o ossmo
 
Per l'instanza che mi vien'fatta dal Bav^^ Fabio Bellarmino di raccomandare a V. A. S. la presente supplica, non ho potuto mancare di far questo ufficio, si come faccio supplicandola a perdonarmi si cosi spesso la molesto con mie lettere, poi che per es sere io conosciuto devot^^ et servitor particolare di V. A. S. non posso fuggire all'occ^^ di non supplicarla delle sue gratie. Con che pregando a V. A. S. ogni vera felicita le faccio hum^ rive renza. Di Roma il di 19 Aprile 1602.
 
Di V. R. Ser^^ humiliss^ et devotiss^ servitor Il Cardinal Bellarmino.
 
 
 
Ser^� Gran Duca.
 
 
 
Al Ser"^ Sig^^ mio oss"^, il
 
 
 
Gran Duca di Toscana.
 
 
 
cachet.
 
 
 
[ Florence. Archiv. Mediceo. 3780. Signat.autogr. ]
 

Revision as of 13:15, 23 November 2017

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Ser.mo Sig.r mio oss.mo Per l'instanza che mi vien fatta dal Cav.re Fabio Bellarmino di raccomandare a V.AS. la presente supplica, non ho potuto mancare di far questo ufficio, si come faccio supplicandola a perdonarmi si cosi spesso la molesto con mie lettere, poi che per essere io conosciuto devot.mo e servitor particolare di V. A. S. non posso fuggire all'occ.ni di non supplicarla delle sue grazie. Con che pregando a V. A. S. ogni vera felicita le faccio um.a riverenza. Di Roma il di 19 Aprile 1602.
Di V.R. Ser.ma
umiliss.o e devotisso servitor
Il Cardinal Bellarmino.
Ser.mo Gran Duca.
Al Ser.mo Sig.re mio oss.mo, il S.or Gran Duca di Toscana.