232 Bellarmin au P. Aquaviva. Roma, 22 m�rs 1602.
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Padre.
Volsi pure hiersera parlar � N.S. et se bene lo trovai molto
turbato, pure alla fine gli diedi sodisfattione in gran parte, mo
strando che io non sapeva, come � la verit�, che il giorno seguen-
te ci fusse quella congregatione; et di pi�, che la P.V. voleva,
che io desse quel memoriale con la lettera inclusa il Gioved� alla
mia audienza, et cosi non hebbe pensiero di sturbare la congrega-
t�one; ma la causa di essersi dato il Marted� sera, fu perche mi
pareva tempo pi� commodo per sua
Aggiunsi di pi�, che V.P.
/y haveva ordinato che quella lettera mi fusse data il Lunedi sera,
quando non ci era nuova di conseguire, et cosi restava chiaro,che
non ci era mescolata jnessune intentione d� difficultare la con
gregatione. Ma il lamento principale fu per le parole del Memoria
le, ohe questo fusse in volere mettergli paura. Quanto poi al ne-
gotio, la risolutione fu di chiamare � Roma quel frate, a ci� ren
da conta del suo parlare, et gi� ha dato ordine, che sia chiamato.
Altro non gli � parso di fare, se bene io ho suggerito il mezo di
scriver al Vescovo di Augusta. Mi raccomando alle sue sante oratio-
ni. Dalle stanze li 22 di Marzo 1602. Di V. P. Rma
Servo in Christo aff"^
Roberto C. Bellarmino.
[ F. B. 5. Autogr.]