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204 (suite 2)
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sess.6, cap.4, la grazia preveniente chiama vocazione, illuminatione, e ispiratione. Onde io confesso alla S. V. che sono restato stupito, che qualcuno abbia voluto persuadergli un'opinione così [[Semantic content::Novitas|nuova]], e così inaudita, come è quella, che i Pelagiani abbiano confessato la gratia, e illuminatione interiore. E se la S.V. vorrà dare un'occhiata a concili Milevitano <ref>Concilio di Milevi, (attuale Mila, Algeria) svoltosi nell'autunno del 416 a cui parteciparono 61 vescovi</ref>, Arausicano<ref>Concilio di Orange del 529, durante il quale verreno approvati i canoni contro gli eretici che si chiameranno poi semipelagiani</ref>, e Tridentino, vedrà chiaramente che costoro si sforzano di far Pelagio cattolico, perchè in questi concili quell'istesso si chiama gratia vera, che questa nuova opinione attribuisce all'[[Semantic content::Dissidentia|eresia Pelagiana]]. E perchè la S. V. faceva forza in quella parola, succendit, la supplico a considerare, che, se quella parola si riferisse alla gratia interiore, Pelagio sarebbe cattolicissimo; perchè non ci è più vera gratia di quella, che interiormente accende l'affetto. Ma esso voleva dire, che le promessa di Dio accendono il desiderio, quando si leggono nelle sacre scritture.<lb/>
 
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Padre Beatissimo, quello che dice Cristo, S.Paulo, il Concilio di Trento, e S.Agostino della vocatione, e illuminatione, persuasione interiore, quello chiamiamo premotione morale, e l'opponiamo alla premotione fisica. E se per sorte dispiace il nome di morale, non dovrebbe dispiacere la cosa, a chi non dispiace la dottrina di S.Agostino, e del Sacro Concilio fondata nel Vangelo, e nell'Apostolo, massimamente che, oltre di quella vocazione interiore non neghiamo, anzi confessiamo la cooperazione fisica di Dio, con l'aiuto speciale in tutte le azioni pie, del che ne sono pieni i nostri libri.<lb/>
204 (suite 2)
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Et quia semel coepi loqui ad Dominum meum, supplico la S.tà V.ra, che quanto prima liberi la Chiesa da questo scandalo, unisca la religione, e tolga agli eretici la materia di rallegrarsi delle nostre discordie. E se mi è licito dire in cosa di tanta importanza, quello che io sento come creatura, e servo fedele di V.ra S.tà la supplico a considerare, che la via che ha presa, riesce molto lunga, e molto laboriosa a V.Beatitudine. I santi Predecessori suoi non mossero il principale loro fondamento nel penetrare per forza d'ingegno, e di studio la profondità dei
 
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/ sess.6, cap.4t la gratia preveniente chiama vocatione, illuminatione,
 
 
 
et inspiratione. Onde io confesso alla S.V. che sono restato stupito,
 
 
 
che qualch'uno babbi voluto persuadergli un'opinione cos� nuova,e cos�
 
 
 
inaudita, come quella, che i Pelagiani habbino confessato la gratia,
 
 
 
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buisce all'heresia Pelagiana. E perch� la S.V. faceva forza in quella
 
 
 
parola, succendit, la supplico a considerare,che, se quella parola si
 
 
 
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siderio, quando si leggono nelle sacre scritture.
 
 
 
Padre Beatissimo, quello che dice Christo, S.Paulo, il Concilio di
 
 
 
Trento, e S.Agostino della vocatione,et illuminatione,persuasione in
 
 
 
teriore, quello chiamiamo premotione morale,e l'opponiamo alla premo-
 
 
 
tione fisica. E se per sorte dispiace il nome di morale, non dovria
 
 
 
dispiacere la cosa,a chi non dispiace la dottrina di S.Agostino, e del
 
 
 
Sacro Concilio fonda ta nell'Evangelio,e nell'Apostolo, massimamente
 
 
 
che,oltre di quella vocatione interiore non neghiamo, anzi confessiamo
 
 
 
la cooperatione fisica di Dio, con l'ajuto speciale in tutte le azioni
 
 
 
pie, del che ne sono pieni i nostri libri.
 
 
 
Et quia semel coepi loqu� ad Dominum meum, supplico la
 
 
 
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E^ se mi licito dire in cosa di tanta importanza,quello che io sento
 
 
 
come creatura,e servo fedele di V^^
 
 
 
la supplico considerare,che
 
 
 
la via che ha presa, riesce molto lunga,e molto laboriosa a V.Beatitu-
 
 
 
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sess.6, cap.4, la grazia preveniente chiama vocazione, illuminatione, e ispiratione. Onde io confesso alla S. V. che sono restato stupito, che qualcuno abbia voluto persuadergli un'opinione così nuova, e così inaudita, come è quella, che i Pelagiani abbiano confessato la gratia, e illuminatione interiore. E se la S.V. vorrà dare un'occhiata a concili Milevitano [1], Arausicano[2], e Tridentino, vedrà chiaramente che costoro si sforzano di far Pelagio cattolico, perchè in questi concili quell'istesso si chiama gratia vera, che questa nuova opinione attribuisce all'eresia Pelagiana. E perchè la S. V. faceva forza in quella parola, succendit, la supplico a considerare, che, se quella parola si riferisse alla gratia interiore, Pelagio sarebbe cattolicissimo; perchè non ci è più vera gratia di quella, che interiormente accende l'affetto. Ma esso voleva dire, che le promessa di Dio accendono il desiderio, quando si leggono nelle sacre scritture.
Padre Beatissimo, quello che dice Cristo, S.Paulo, il Concilio di Trento, e S.Agostino della vocatione, e illuminatione, persuasione interiore, quello chiamiamo premotione morale, e l'opponiamo alla premotione fisica. E se per sorte dispiace il nome di morale, non dovrebbe dispiacere la cosa, a chi non dispiace la dottrina di S.Agostino, e del Sacro Concilio fondata nel Vangelo, e nell'Apostolo, massimamente che, oltre di quella vocazione interiore non neghiamo, anzi confessiamo la cooperazione fisica di Dio, con l'aiuto speciale in tutte le azioni pie, del che ne sono pieni i nostri libri.
Et quia semel coepi loqui ad Dominum meum, supplico la S.tà V.ra, che quanto prima liberi la Chiesa da questo scandalo, unisca la religione, e tolga agli eretici la materia di rallegrarsi delle nostre discordie. E se mi è licito dire in cosa di tanta importanza, quello che io sento come creatura, e servo fedele di V.ra S.tà la supplico a considerare, che la via che ha presa, riesce molto lunga, e molto laboriosa a V.Beatitudine. I santi Predecessori suoi non mossero il principale loro fondamento nel penetrare per forza d'ingegno, e di studio la profondità dei


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  1. Concilio di Milevi, (attuale Mila, Algeria) svoltosi nell'autunno del 416 a cui parteciparono 61 vescovi
  2. Concilio di Orange del 529, durante il quale verreno approvati i canoni contro gli eretici che si chiameranno poi semipelagiani