1^ 152 Bellarmin au P.Giac.Domenich� prov.de M�lan. Rome, 23 mare 1601.
/ Molto R.do Padre. Qua si sono viste le scritture del P. Achille
intorno alla vita et revelationi di Madonna Isabella, et vi ci so
no ritrovate moltissime novit�,et temerit�, et dottrine pericolo
sissime circa la fed� di misterii altissimi, onde sono state giu-
dicate da
Sig^^ per illusioni. Et mi ha ordinato, che s t i a c c i a
intendere � Madonna Isabella, per alcuno de'nostri, che lasci ques
te novit�, et attende � caminare per la via ordinaria della Chris
tiana perfettione con simplicit� et humilt�, et non tratti con quei
della compagnia,ne altri de simili misterii. H� pensato, che ques-
to offitio non lo possa far alcuno meglio di V. R.; per� ne scrivo � lei, che lo faccia come co sa ordinata da sua St� . Et sappia, che
N. ha mostro in questo grandissima benignit� in contentarsi,che
questa causa si finisse da noi quietamente senza strepito di giu-
ditio, perche se il negotio andava all'Inquisitione, poteva esser
/y" di gran'danno � molte persone.
Di Roma li 23 di Marzo 1601.
Di V. R. fratello in Christo
Roberto Card. Bellarmino.
Ext. : Al P. Giacomo Domenichi provinciale della Compagnia di Giesu in Milano.
F. B. 2. Autogr. - Rome, Archiv. di Stato, Gesuiti, Censurae librorum 1590-1659. Copie, per Bernard de Angelis.