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135 Bellarmin � Ant.Cervini Rome, 8 dicembre 1600.
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Molto Ill.re Sig.re. La Si.ra Laudonia Strozzi cognata di V.S. mi scrive essere molestata da lei per conto di certo censo donato dalla bon. mem. di Mons.r Erenio al S.r Marcello suo consorte, e mi fa istanza ch'io gliene scriva, e persuada a non molestarla per simile conto; dicendomi che la predetta donazione fu fatta in presenza di molti, e che se bene non ne appare scrittura, V.S. sa nondimeno in coscienza, che non le può perciò domandare cosa alcuna, adducendo anche non essere mai stata molestata dopo che partirono le facoltà, volendo dire che V.S. non ha detto altro, perchè sapeva in rei veritate la predetta donazione essere buona e valida. Tutto questo mi scrive. E perchè vorrei vedere, che fossero d'accordo, e stessero da buoni parenti, vengo a fare questo ufficio con V.S. la quale spero si quieterà sapendo però che la cosa stia così, etiam che non ne appare scrittura. Che è quanto mi occorre dirle, e il Signore la feliciti. Di Roma il di 8 Dicembre 1600.<lb/>
 
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Ext.: Al M.to ill.re Sig.re il Sig.or Antonio Cervini. Montepulciano.
S. mi scrive essere molestata da lei per conto di certo censo donato dalla bon.mem. di Mons y Erenio al Sr Marcello suo consorte,
 
 
 
et mi f� instanza ch'io le ne scriva, et persuada non molestarla
 
 
 
per simil'conto; dicendomi che la predetta donatione f� fatta in
 
 
 
presenza di molti, et che se bene non ne appare scrittura, V. S.
 
 
 
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fossero d'accordo, et stassero da buoni parenti, vengo� fare ques
 
 
 
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la cosa stia cosi, etiam che non ne apparische scrittura. Che e
 
 
 
quanto mi occorre dirle, et il Signore la feliciti. Di Roma il di
 
 
 
8 Decembre 1600.
 
 
 
Di V. S. M^� ill^^
 
 
 
Ant� Cervini.
 
 
 
Cugino aff,mo Il Card. Bellarmino.
 
 
 
Ext. : Al
 
 
 
ill^^ Sig^^ il Sig�^ Antonio Cervini. Montepulcia no .
 
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Florence. Mss. Cervini, 53) f/2. Origin.
 
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Molto Ill.re Sig.re. La Si.ra Laudonia Strozzi cognata di V.S. mi scrive essere molestata da lei per conto di certo censo donato dalla bon. mem. di Mons.r Erenio al S.r Marcello suo consorte, e mi fa istanza ch'io gliene scriva, e persuada a non molestarla per simile conto; dicendomi che la predetta donazione fu fatta in presenza di molti, e che se bene non ne appare scrittura, V.S. sa nondimeno in coscienza, che non le può perciò domandare cosa alcuna, adducendo anche non essere mai stata molestata dopo che partirono le facoltà, volendo dire che V.S. non ha detto altro, perchè sapeva in rei veritate la predetta donazione essere buona e valida. Tutto questo mi scrive. E perchè vorrei vedere, che fossero d'accordo, e stessero da buoni parenti, vengo a fare questo ufficio con V.S. la quale spero si quieterà sapendo però che la cosa stia così, etiam che non ne appare scrittura. Che è quanto mi occorre dirle, e il Signore la feliciti. Di Roma il di 8 Dicembre 1600.
Di V. S. M.to ill.re
Cugino aff.mo
Ant.o Cervini.
Il Card. Bellarmino.
Ext.: Al M.to ill.re Sig.re il Sig.or Antonio Cervini. Montepulciano.