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111"^ et Rev^^ Sig^ mio osserv.mo
Mi maraviglio della maraviglia di V. S. Ili del mio non scri vere. Troppo grandi sono le faccende ch'io ho di mangiar'ogni mattina con il Sig^ Cardinale Baron�e, et non � banchetti, ma � banconi; et quando Sua Sig^^ 111^^ � stata absente, io era il Simposiarcha et banchettavo il Sig^ cardinale Leti. Si che mi scusi et non giudichi gli altri da se stessa, che, stando in paradiso, non mangia. Qui si mangia benissimo,mga presto ci ridurremo al pentolino et al pollastrino.
/y Ma di che si duole V. S. 111^^^^ Paradisum quaerebas, Paradisum invenisti, non dico quello della Patria, sed viatorum, quod multi appetunt, bench� � venissimo quello che ella dice, non ci si trova piu quello che altri ha creduto.
Havrei hauto carissimo di ritrovarmi in Roma all'arrivo del Sig^ Card, di Verona, sed modici temperie usura est, et V. S. 111^^ sa supplire anche le m�e parti. Questa poca di indispositione di N. ha imgpedito,come io credo, la nostra congregatione. Si sta Beo gra tta assai meglio, et con le sue orationi spero che presto staremo af fatto bene. Prego V. S. 111^^ � ricordarsi anco di me nelle sue oration�, et con baciarle riverentemente le mani molto mi raccomando alla sua buona gratta. Di Frascati li 23 d'ottobre 1599.
Di V. S. 111^^ et Rev^^
humilissimo servitore
Silvio Card.le Antoniano

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Al Ill.mo et Rev.mo Sig.r mio osserv.mo Il Card. Bellarmino.