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I = 62
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Ser.mo Sig.re mio oss.mo<lb/>
 
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Mi sapere a giorni passati il S.re Ambasciatore qui di V. A. per parte di lei, ch'io non portassi app.o di N. S.re al Vescovado di Montepulciano il Sig.re Bernardino Tarugi, come da quel tempo in poi, io non ne ho fatta parola alcuna con S. B.ne. Ora intendendo che S. S.tà inclina a questo soggetto, per il zelo c'ho del servizio di V. A., non vorrei, ch'ella non avesse parte in questa provisione. Però, come a suo vero, e devoto servitore, che le sono, ne l'avviso, e rimetto il tutto al prudentissimo giudizio di V. A. baciandole umilmente le mani.<lb/>
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/ Ser"� Sig^''' mio
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Al Ser.mo S.or il Granduca di Toscana.
 
 
Mi f� sapere giorni passati il
 
 
 
Ambasc^^ qui di V.A. per par
 
 
 
te di lei, ch'io non portassi app� di N.
 
 
 
al Vescovado di Monte
 
 
 
pulciano il Sig^^ Bernardino Tarugi, come da quel tempo in poi, io
 
 
 
jT' non ne ho fatta parola alcuna con S. B^^. Hora intendendo che S.
 
 
 
inclina questo soggetto, per il zelo c'h� del servitio di V. A.,
 
 
 
non vorrei, ch'ella non havesse parte in questa provisione. Per�, co
 
 
 
me � suo vero,et divoto servitore, che le sono, ne l'avviso, et rimet to il tutto al prudentissimo giuditio di V. A. tacciandole humil^te
 
 
 
le mani.
 
 
 
Di Roma, li 14 d'Agosto 1599. Di V. A. Serma humilissmo servitor
 
 
 
Rob.Card.Bellarmino.
 
 
 
Gran Duca
 
 
 
adr. : Al Ser^^
 
 
 
mio oss^^ il Granduca di Toscana. cachet
 
 
 
Florence - Archiv. Mediceo. 3777. signat.autogr. adresse.
 
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Ser.mo Sig.re mio oss.mo
Mi fè sapere a giorni passati il S.re Ambasciatore qui di V. A. per parte di lei, ch'io non portassi app.o di N. S.re al Vescovado di Montepulciano il Sig.re Bernardino Tarugi, come da quel tempo in poi, io non ne ho fatta parola alcuna con S. B.ne. Ora intendendo che S. S.tà inclina a questo soggetto, per il zelo c'ho del servizio di V. A., non vorrei, ch'ella non avesse parte in questa provisione. Però, come a suo vero, e devoto servitore, che le sono, ne l'avviso, e rimetto il tutto al prudentissimo giudizio di V. A. baciandole umilmente le mani.
Di Roma, li 14 d'Agosto 1599.
Di V. A. Ser.ma
umilissimo servitor
Roberto Card. Bellarmino.

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Al Ser.mo S.or il Granduca di Toscana.