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f. 44r


voleva dirmi senza parlare mà sapevo di certo, e certissimo senza dubio alcuno quelle cose che mi voleva dire. Io non posso mai spiegare come sono queste cose con le parole basta dico che Dio gustava di far vedere ad un siocco ignorante e schiavo del Demonio, cose, che mai le havea sentite in vita mia. Al certo della figura si pò conoscere il figurato. Così dico che delle gratie ricevutte conosco qualche cosa dell'infita bontà di Dio. Perché egli mi hà favorito con sù celesti doni senz'alcun mio merito. Bisogna che sia un Dio di infinita bontà et immensa carità à che poi a me che sono stato per tanti anni suo nimico che non faceva altro che offenderlo. Chi pò mai capire la immensa bontà di questo Dio? Mentre mi ne confundo in quello, che fece meco, vedo il mio fratello, e sorella