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f. 50r


stava nella mano di uno di loro, facendomi segni di mostrarmile e, di più, veddi un luogo nel Paradiso dove stanno i Santi Martiri (questo detto luogo, il Signore per la sua infinita bontà mi consolò un’altra volta prima di questa con una visione del Paradiso[1], e fra le altre cose che veddi in esso fu questo luogo detto de’ Martiri) dove veddi una sedia di velluto rosso tutta con varie giamme pretiosissime ornata, la quale era vuota senz’alcuno, che la possede, ma stava accompagnata da molte altre simili alcune dalla parte destra, et altre alla sinistra, nelle quali possedevano i Santi Martiri.
All’hora mi fu detto, non mi ricordo da chi, questa sedia vuota è vostra. Sappiate perch’havete da stare dieci anni prima d’andarci. In questo tempo potete arrivare ad essere confessore o predicatore: perché chi va lì bisogna ch’abbia tal officio; e di più per esser colonna stabile nella Santa Fede, sparì.
Non nego d’esser stato consolatissimo, ma dall’altra parte ristai totalmente attonito e confuso, che non potevo far’altro che pregare Dio spesse volte nelle mie orationi, acciò che si degni di manifestarmi questa cosa, perché non volendo volendo haver qualche inganno del Demonio.
Del S.mo Sacramento che fu la terza volta

Ecco la terza volta che fu chiarissima e senza dubio alcuno, la quale è stata dopo qualche tempo, ma nello spatio di un anno, cioè nella seconda giornata di Carnevale essendo stato nella chiesa della detta Casa Professa di Messina facendo l’oratione avanti il Santissimo Sacramento per qualche tempo, mi venne voglia d’andare ad un’altra chiesa nominata di Giesù Maria di Trombe, ove anche solevano mettere il Santissimo Sacramento sposto in quelli giorni del Carnevale. Intanto che fui, feci un poco d’oratione, poi andavo a trovare
  1. il documento che contiene «Della descritione del Paradiso che veddi in una visione per pietà e carità di Dio» si trova in APUG, BLMM 1060-III, ff. 16r-21v