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Molto Reverendo in Xto Padre


P. C.

Vengo con questa à riverir V. R. et insieme farle sapere come hò havuto da Genova notitia della risposta di don Filippo di Tunesi come vedrà nella rinchiusa mandatami da chi tiene l'orginale[1]; la prego per tanto di far fare un poco d'oratione delli miei Carissimi fratelli novitij, e rettorici, quali unitamente riverisco acciòche il Signore dia gratia à questa povera anima per trovarsi una volta in gratia sua. In questa settimana, e l'altra antecedente il Signore per sua mera pietà m'hà fatto guadagnare alla Santa fede da quindici mahomettani nuovamente da me venuti con li loro Padroni à sentirmi predicare; E questa sera à punto hò guadagnato due, uno de'quali infermo nell'hospitale; I convertiti fin ora sono da trecento e venti: sia il tutto per honore e gloria di Dio: stò per incominciar nove giorni prima del Santo Natale l'essercitij spirituali; prego per tanto V. R. che si degni d'aiutarmi accioche li faccia bene. Pensavo d'esser gia libero per non andar al Palazzzo del Vicerè, mentre più volte dissi alla Signora Viceregina che di gratia mi scusasse perche havevo molto da fare con li schiavi, che venivanno alla Santa fede, mà hieri s'è incominciata di nuovo tal istoria, mentre mandò il suo confessore al Collegio con una carozza à prendermi da lei nel Palazzo; al certo è mi sarebbe stato più facile il fare dieci discipline, che l'andarci, mà havendo havuto avviso dal nostro Padre Rettore che dovevo andare obedì alla cieca. Io poi levato questo Palazzo, e l'altro del Cardinale, mentre mi chimavano non sono andaro à nessun'altra casa fuorche del duca di Girifalco[2] per causa della sua figlia, che era inferma comandato dalli mieri superiori; poiche, Padre mio, tanto stò lontano delle visite, e rivisite di questi Signori quanto magiormente sarò grato à Dio, e quieto nel servitio suo. In chiesa poi nostra non posso da loro molto sfuggire per le fonzioni che faccio in essa; però tolto questo quasi mai permetto di dargl'udienza, sfuggendo la perdita del tempo. Stò aspettando l'imaginette della Madonna promesse à me da V. R. per tante persone che le richiedono. Finisco con riverir V. R. come anche faccop verso il nostro P. Generale, con tutti gli altri Padri raccomandomi molto alli loro Santi Sacrificij. Napoli 10 Dicembre 1666.
Di V. R.
Humilissimo in Xto Servo et indegnissimo figlio
Baldassare Loyola Mandes

Al P. Domenico Brunacci.