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Latest revision as of 06:24, 26 May 2021

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Mio carissimo Padre
P.X.
Roma 24. X.bre. 1870
Eccoci alla viglia del Santo Natale,
io nel mio solito tavolinetto della specola e
V.a R.a in un castello su di uno scoglio d'Augusta. La
distanza però di cinque buoni gradi di latitudine
non disgiunge noi che siamo uniti coi vincoli
della grazia di Dio benedetto e stingiamo uno stesso
vessillo, benchè io non arrivi ad essere nemmeno
un trombetta e V.a R.a è veramente un primo ufficiale.
Auguro pertanto a V.a R.a mille e mille
benedizioni da Gesù nostro Signore. La santa
comunione che farò dimattina, l'applicherò per
V.a R.a e V.a R.a si ricordi di applicarmi, con suo comodo,
una messa; sono un usuraio lo veggo, ma mi
perdoni.
Dopo la orribile catastrofe del 20 settembre,
che doveva necessariamente arrivare, le confesso
il vero, non mi sarei mai e poi mai immaginato
di potermene questa sera star qui quieto
al mio favolino e passermela nelle abitudini
degli altri anni; e non ci mancano altro che i soliti
armoniosi canti che venivano diretti del nostro p. Di
Pietro.... Possa Dio benedetto per i meriti infiniti
del Verbo umanato concederei la somme
grazia di non permettere il nostro sperpero.