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Reverendo in Christo Padre
P.C.
Pare che mi debba fare osservator di comete: due volte manco V.R. da Roma, e apparvero due
comete sicché prestar l'opera mia perché non rimanessero perdute alcune osservazioni; appesia giunto in
America una cometa che mi ha sorpreso, dico anche più di quella del 58. da mia disgrazia
è il non avere i strumenti, per altro ho fatto quel che ho potuto perché non restasse inosservata alla
scienza un oggetto di tanta ammirazione pel. Ebbi l'onore (eh! eh! che La pare, la vedevano
anche i ciechi e con tutto questo erano 3 giorni e ne facea molto) d'essere il primo a darne
avviso nel periodico di questa città, non che al Sig. Moesta Direttore dell'Osservatorio. Sarei andato
all'Osservatorio. io medesimo, tanto più che il Sig. Moesta mi aveva invitato per qualche volta ad
osservare il cielo; ma la lontananza dell'Osservatorio le occupazioni giornaliere, studiando teologia, insegnando
matematica et reliqua non mi permettevano allontanarmi dal Collegio. Però mi contentai d'
avvisare il Direttore dell'Osservatorio e nell'istesso tempo fissai d'osservare anche io il meglio che avessi
potuto la posizione quotidiana dell'astro nel cielo: osservazioni fisiche non ho potuto fare che due
o tre quando il 26 potei avere un theodolite prestatomi da un nostro buon amico e benefattore.
Non so ancora che osservazioni abbia fatto il Direttore dell'Osservatorio. So che ha detto ad un cavaliero di
quà ei non sapeva capire la orbita di questa cometa trovando le posizioni a zig-zag. Anche io
mi sono accorto di queste variazioni descrivendo graficamente i punti sopra una carta celeste,
rappresentante la sfera, però l'ho attribuito a poca precisione di osservazioni non ossendo fatte con
istrumento. Avendo poi udito la maraviglia del Sig. Moesta, tentai una prova, di descrivere graficamente