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Mio Reverendo Padre
P.X.
Ieri l'altro ho ricevuto l'ultima sua con un annesso
articolo pel giornale di Roma, jeri si è pubblicato e quest'oggi
mi affretto a parteciparlo a V.R. Veramente si aspettava da tutti
con ansietà ed è riuscito di soddisfazione per tutti.
Mesto poi sempre più trasecolato nel conoscore
con questa altina che si è degnato scrivermi, conce ella non abbia
mai avuto nostre puore, e ne mai ricevuto lettera alcuna, se non
erro, con questa è la sesta che le scrivo. Le prime volte che le
ho scritto tu per via della ambasciata, ed il signor legretario della ambasciata
suddi mi ha assicarato aves egli spedito il tutto per via mipisteriale
a Madrid, e per questo stesso megro ho pure mandato
un pacco di libri delle nuove memorie ed altre stampe
cai ella me ne fece premura in una delle sue lettere. Che
cosa ho adire? Per la posta poi questa è la tersa che le mauio
e faccio voti perchè le giunga siacramente.
Non le dico altro, per la fretta, qui son sempre
o quasi sempre solo, ma tanto la sfratto. Sempre vani timori
e remote speranze tutti stiamo bene, e racco mandandomi
ai SS.SS.SS. passo a protestarmi in fretta
1°. Agosto 1860
Infimo in Xto servo
Fran.coe Marchetti SJ<lb/.
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