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Giunto a' Roma fu veduto dalla corte con universale sodisfazione e dal conte<lb/>

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Ne tralasciò mai fra questo tempo l'Arcivescovo di far continue elemosine.
Donò alli padri del Giesù per stabilimento del lor collegio et a' i Padri capuccini per
fabricare il lor convento. In maritar zitelle diede nelli primi tre anni più di
tre mila scudi, e nelle fabriche del Palazzo ne spese oltre a' cinquemila.
Nel fine delli tre anni ch era obligato visitare i limini degl'apostoli e far
Relazione dello stato della chiesa, partendosene esso mal volentieri scrisse
a' Roma per aver licenza di sodisfare per mezzo d'altri, ma per la morte seguita
di Papa Sisto e poco dopo di Urbano Vii non l'havendo potuta havere per non
incurrere nelle censure, e per la nuova che li sopraggiunse della morte del Padre
fù sforzato di venir a' Roma lasciando al Governo della chiesa Vica
rio e visitatori con buonissimi ordini. Nel qual viaggio passato per Messina ricevè
dal Vicerè che quivi si trovava molt'accoglienza e favore e li fu donato
dalla Vice Regina un corporale di molto valore. A Napoli medesimamente oltre li rice-
vimenti e cortesie fatteli dal Vice Re fu presentato dalla moglie di due bor
se con superbissimi corporali.
Giunto a' Roma fu veduto dalla corte con universale sodisfazione e dal conte
d'Olivares e dal Duca di Sessa ambasciatore di Sua Maestà Cattolica accolto con molto amore
e fù visitato in casa da molti cardinali subito ch'uscirono di conclave nel quale
essendo stato creato papa Gregorio Xiiij mostrò di subito verso l'Arcivescovo
grand'affezione e stima della sua persona, e l'honorò con molte laudi. E
desiderando Sua Santità richiamar dalla Nunziatura dell'Imperatore mons. Visconti
per mandarlo a' quella di Spagna destinò all'Imperatore l'Arcivescovo di monreale
con particolar approbatione del cardinale Madruzzi e di Vito Dorimbergo ambasciatore
Cesareo, ma scusandosene esso per la debolezza del corpo et indisposizioni
sue, il carico fu dato al Patriarca Caetano. Così il Papa li ammise la
Visita della città di Roma, la quale ancora non hebbe effetto pretendendo il
Cardinale Rusticucci che come a' Vicario dovesse toccar a' lui, onde Gregorio
lo deputò Visitatore di tutte le chiese del Regno di Napoli e scasandosene
l'Arcivescovo con dire che prima voleva visistare la chiesa sua propria a' fatica otten
ne d'esserne liberato havendolo il Papa in diversi modo honorato con