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pontile che ci sovrasta due di loro stanno osservandoci. A spizzichi riusciamo a sapere che è giunta appunto la comunicazione così, lanciata a tutti, non diretta a noi, ma redatta in italiano. I nostri hanno risposto e hanno domandato che per controllo diano il numero di matricola del radiotelegrafista. Ma non ostante varii tentativi la stazione trasmittente non ci capisce.
Se la notizia è vera essi sono verso l'estremo Nord Est della terra di Nord Est. Si pensa che essi possano sentire più facilmente Roma che noi, perché noi siamo troppo vicini, nella zona di silenzio per le ondine.
E si manda la notizia a S. Paolo, senza le coordinate per non farle sapere ad altri, ma solo perché S. Paolo avvisi che noi li abbiamo sentiti, e cerchiamo il controllo per la conferma.
Adesso si comincia a credere che cinque o sei giorni fa si era proprio inteso l'"Italia". Era alla cuffia Pedretti il radiotelegrafista dell'"Italia" che era restato a terra. Ad un momento diede un pugno al suo vicino, che poi era il signor Baccarani, dicendo "L'Italia, l'Italia" -
Si misero in ascolto e raccolsero questo soltanto "Italia - rispondete attraverso l'IDO onda 32".
Allora finirono col persuadersi d'aver raccolto soltanto la fine di una comunicazione per cui qualche stazione italiana, forse