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dell'Apolline dell'emporio dal quale come Pr. <unclear>er</unclear> de lumi è <unclear>s</unclear> ogni<lb/> lume dell'intelletto disceso sopra le carte ed effuso mediante gl'inchiostri<lb/> prima congregatisi faticosiss.te di tutte le <unclear>rti</unclear> d'eruditioni. Lumi<lb/> di questa <unclear>rt</unclear> congregati <unclear>s</unclear> richissima e pretiosiss.te dalla Penna<lb/> della P.a Vostra sanno diffondersi ampiissima e meravigliosiss.te per l'Uni<lb/>verso con maraviglia indicibile dell'invidia <unclear>med</unclear> in quelli<lb/> non ha luogo di frapporre le <unclear>tt</unclear> dei <unclear>id</unclear> del proprio viso<lb/> perchè bisognosi d'ogni e qualsi sia gran <unclear>baccal</unclear> confessi al suo<lb/> marcio dispetto d'esser o d'innocente od un grandiss.o ignorantone;<lb/> la <unclear>mora</unclear> stessa non può restare in altro modo più mortificata<lb/> poichè il tempo si <unclear>rende</unclear> <abbr>tato</abbr> e l'Antichità sempre più<lb/> riceva; <sic>sebene</sic> non sarà mai <unclear>uovo</unclear> che la P.ta V.a <unclear>n</unclear> R.da
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dell'Apolline dell'empiro dal quale come Pr.don vero de lumi è disceso ogni<lb/> lume dell'intelletto disteso sopra le carte ed effuso mediante gl'inchiostri<lb/> prima congregatisi faticosiss.te di tutte le sorti d'eruditioni. Lumi<lb/> di questa sorte congregati <unclear>tra</unclear> richissima e pretiosiss.te dalla Penna<lb/> della P.à Vostra sanno diffondersi ampiissima e meravigliosiss.te per l'Uni<lb/>verso con maraviglia indicibile dell'invidia medema in quelli<lb/> non ha luogo di frapporre le brutture dei lividori del proprio viso<lb/> perchè bisogna che in ogni e qualsi sia gran baccalare confessi al suo<lb/> marcio dispetto d'esser od innocente od un grandiss.o ignorantone;<lb/> la moral stessa non può restare in altro modo più mortificata<lb/> poichè il tempo si rende sdentato e l'Antichità sempre più nuova; <sic>sebene</sic> non sarà mai nuovo che la P.V.a M.a R.da
: sia<lb/> la fenice dell'eruditione e <unclear>qu</unclear> per fine facerò al P.re cordialiss.a<lb/> reverenza alla <unclear>P.</unclear> verso di P.
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: sia<lb/> la fenice dell'eruditione e quivi per fine facerò al <unclear>e</unclear> cordialiss.a<lb/> reverenza alla P.tà V.a M.a R.da resto di V. R. M.a S.vo <unclear>et</unclear> <lb/> Bol. Cinq. Maggio 1666 <lb/> Divictus e

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dell'Apolline dell'empiro dal quale come Pr.don vero de lumi è disceso ogni
lume dell'intelletto disteso sopra le carte ed effuso mediante gl'inchiostri
prima congregatisi faticosiss.te di tutte le sorti d'eruditioni. Lumi
di questa sorte congregati tra richissima e pretiosiss.te dalla Penna
della P.à Vostra sanno diffondersi ampiissima e meravigliosiss.te per l'Uni
verso con maraviglia indicibile dell'invidia medema in quelli
non ha luogo di frapporre le brutture dei lividori del proprio viso
perchè bisogna che in ogni e qualsi sia gran baccalare confessi al suo
marcio dispetto d'esser od innocente od un grandiss.o ignorantone;
la moral stessa non può restare in altro modo più mortificata
poichè il tempo si rende sdentato e l'Antichità sempre più nuova; sebene non sarà mai nuovo che la P.tà V.a M.a R.da

sia
la fenice dell'eruditione e quivi per fine facerò al e cordialiss.a
reverenza alla P.tà V.a M.a R.da resto di V. R. M.a S.vo et
Bol. Cinq. Maggio 1666
Divictus e