CP Bookbinding

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Legatura


Il codice presenta una legatura rigida in pergamena realizzata probabilmente verso la metà del 1700 (dimensioni massime 322 x 220 x 60mm) recante sul dorso una segnatura antica, oggi denominata Se, presente su tutti i codici del Fondo Curia e parzialmente rimossa dai codici del fondo Apug. Sul dorso, si legge il nome dell’autore “Viera” manoscritto forse insieme alla segnatura “4 f 40” con un inchiostro di colore bruno chiaro. (Un’analisi degli inchiostri potrebbe validare questa ipotesi.) Il dorso è leggermente stondato e mostra cinque nervi in spago a rilievo passanti in corrispondenza della cerniera; non ci sono capitelli. Oggi parte dell’indorsatura è mancante a causa di un attacco entomatico, non più in atto, che si estende sui contropiatti e causato dalla presenza dell’adesivo. Dai frammenti rimasti si presuppone sia stata un’indorsatura a caselle realizzata con una carta dallo spessore di circa 0,4 mm; sono ancora visibili filoni e vergelle. L’aggancio della coperta doveva essere assicurato dalle alette dell’indorsatura, oggi frammentarie e dai nervi passanti in corrispondenza della cerniera e che adesso si presentano parzialmente spezzati. Le alette dell’indorsatura e lo spago dei nervi sono incollati sul quadrante interno; il secondo foro di reimmissione dei nervi non passa attraverso i cartoni Le controguardie sono carte singole interamente collate sui contropiatti; la controguardia posteriore presenta una filigrana con giglio inscritto (denominata Tipo A) e, confrontando la posizione di filoni e vergelle, si potrebbe dedurre che la carta gemella sia la controguardia anteriore. Queste carte non sono cucite a fascicolo forse in origine erano collate lungo il margine interno. Frammenti di carta si rilevano sotto le controguardie e coprono parzialmente le ribattiture della pergamena.

Cucitura


Il codice mostra una certa complessità nella sua formazione per le diversità riscontrate nella stesura del testo, nelle carte e nella loro numerazione, nella composizione degli inchiostri e nelle penne usate così come nelle diverse tracce di cuciture esistenti. Il blocco carte, che ha dimensioni massime di 319 x 220 x 50 mm, è composto da 20 fascicoli di cui 6 formati a loro volta da altri fascicoli interni tenuti insieme da una cucitura a sopraggitto, per un totale di 326 carte.
La cucitura che tiene insieme il corpo delle carte è stata eseguita su cinque nervi in canapa con due fili ad eccezione degli ultimi due fascicoli, eseguita con un solo filo che si aggancia al nodo di chiusura in corrispondenza della catenella del fascicolo 18. Oggi il filo si presenta spezzato in corrispondenza della catenella di testa. La cucitura è alternata così come mostrato nell’immagine. SCHEMA CUCITURA L’uso di due fili potrebbe essere giustificato dal fatto che il legatore abbia voluto dare maggiore resistenza alla cucitura dovendo tenere insieme con un singolo passaggio molte più carte rispetto, ad esempio, a un quaternione. La cucitura a sopraggitto dei sei fascicoli (RILIEVO CUCITURA A SOPRAGGITTO ESEMPIO FASCICOLO 4) è stata eseguita con un filo diverso (IMMAGINE FILI) e il raggruppamento delle carte non tiene conto dell’inizio e della fine delle varie composizioni testuali né della numerazione antica. Durante la scucitura è stato possibile rilevare la presenza di fori di cucitura precedenti come i fascicoli 16, 17, 18, 19 e 20 che presentano tanti fori lungo la piega molto simile alla traccia lasciata dalla cucitura a sopraggitto. Nei fascicoli tenuti insieme dalla cucitura a sopraggitto si rilevano invece altri fori al centro del fascicolo riconducibili ad un altra cucitura su supporto(vedi ad esempio La piega del bifolio 43-44).

Fascicolazione


Bibliografia

Esempio di come indicare il riferimento bibliografico:

  • Alessio Torino, Bernardino Stefonio difensore di Costantino nel Crispus e sue postille manoscritte all’Historia Nova di Zosimo, «RAL», 14, 2003, pp. 325-347.

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