Serenissimo Sign.or mio osservatissimo
Fra pochi giorni sono successi in Montepulciano duo homicidii di due fedeli servitori di Vostra Altezza Cavalieri di Santo Stefano,[1] uno mio parente, et l'altro mio amico et si come doppo il primo homicidio dissi al Signor Marchese della Corgna,[2] che temevo di altri scandali maggiori, et volsi procurare per mezzo suo qualche rimedio di pace; così hora non posso non temere nuovi accidenti più grandi, poi che ho inteso, che anco un sacerdote parente de' morti, disarmato et innocente, è stato in pericolo di havere un'archibusata. So certissimo che queste cose premeranno à Vostra Altezza come signore amorevolissimo; et Principe giustissimo de' suoi popoli: nondimeno l'affetto, che porto alla mia patria, et il timore di maggiori mali in tante persone à me congiunte per sangue et per amicitia mi sforzano à fare questo nuovo offitio con Vostra Altezza et supplicarlo, che con la sua prudenza grandissima et autorità suprema, sia servita di dare efficace rimedio, à ciò mio fratello, huomo vecchio et pacifico, et il Cavalier Archangelo Avignanesi suo cognato, et altri servitori di Vostra Altezza possano vivere securi nella patria loro. Et perché confido nella giustitia, et benignità di Vostra Altezza non multiplicarò parole, sperando che come io sono facile a supplicarla, così lei mi farà gratia tal volta di comandarmi et gli bacio humilmente le mani. Di Roma li 2 di Giugno 1599.
Di V. A. Serenissima
humillissimo servitore
Roberto Cardinale Bellarmino
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Al Serenissimo Signor mio osservatissimo il Signor Gran Duca di Toscana.
- ↑ L'Ordine di Santo Stefano papa e martire è un ordine religioso cavalleresco di fondazione pontificia (Bolla His quae del 1º febbraio 1562 di Pio IV), con doppia personalità giuridica, cioè canonica (attualmente Associazione pubblica di fedeli di fondazione pontificia) e civile. Fu di collazione della casa granducale di Toscana, così come l'Ordine di San Giuseppe e l'Ordine del merito civile.
- ↑ Ascanio II della Corgna (Perugia, 1571 – Perugia, 12 agosto 1606) è stato marchese sovrano di Castiglione del Lago per dieci anni (1596-1606). Succedette al padre Diomede, nipote di Ascanio I della Corgna.