preso tra un gruppo di persone che mi aspettano: P. Huarte, P. Lazzarini, Mons. Pucci, Pietro, e tanti altri. Mi lascio trasportare. Qua e la sento il mio nome. Il capostazione Monichini mi stringe la mano e mi fa entrare nella saletta reale.
La folla è arginata. Varie personalità, parenti dei salvati, la moglie di Biagi con la bambina "Chi? Italia? - !Ah già già. Il Signore la benedica".[1]
Usciamo - una batteria di macchine fotografiche. No, no, andiamo - riusciamo a passare, poi a scivolare dietro la folla fino allo spigolo del Marpino. Altri Padri. Entriamo in un taxi e via. Vogliono che io racconti. Racconto e cerco di benedire il Signore. Mons. Pucci sta sul predellino e segue con attenzione il mio racconto. Non ci pensavo che era un giornalista.
Alla Gregoriana la porta è spalancata. Padri e Fratelli sono là, e un bel gruppo di giovanotti. Ma ci salutiamo in fretta perchè il Padre Ministro vuol farmi andare in Refettorio prima che suoni mezzanotte. Ci andiamo tutti Padri e Fratelli. Poi in Cappella.
- ↑ La secondogenita di Biagi è nata , il papà ha appreso la notizia quando già era stato salvato ed imbarcato sulla "Città di Milano". L'hanno simbolicamente ed emotivamente chiamata Italia, "il più bel nome del mondo" come ebbe a dire nel suo libro di memorie "Biagi racconta".