Ill.mo et R.mo Sig.r mio padrone colen.mo
Comincio ad arrogarmi il titolo di servitore favorito di V.S. Ill.ma, mentre vengo à proporli persona, che ambisce d'essere honorata sotto l'ombra della sua servitù, et à intercedere da lei gratie per altri. Però m'assicura tanto la sua benignità et il merito del signor abbate Caiazza che non lasciarò d ricorrere all'una, per farmi intercessore dell'altro. Il Sig.r Abbate è gentilhuomo di molte qualità e di lettere, e lettore in questa città di fama tale che si rende meritevole d'ogni grado; per il che speraria sotto la protettione di V.S. Ill.ma farsi adito ad esser honorato dalla Santità di N.S. del vescovado di Nocera o di qualch'altro, secondo che somministrarà l'occasione. Piglio animo d'introdurlo à V.S. Ill.ma per farli acquisto d'un nuovo servitore meritevole delle sue gratie, col quale sarà io partecipe d'obligo per ogni favore che riceverà dalla mano sua liberale. E con ciò, ricordandomi alla S.V. Ill.ma vero e devotissimo servitore, li faccio hum.ma riverenza.
Di V.S. Ill.ma et Rev.ma
Di Napoli li 24 novembre 1620.
Humil.mo et Devot.mo Servitore
Antonio arcivescovo di Taranto.
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(Minute de réponse)
Si risponda che l'istesso abbate Caiazza mi ha ricercato che l'aiutasse ad ottenere il vescovato di Nocera; et perche non è lecito procurare vescovadi et s. Bernardo dice che chi domanda il vescovato iam iudicatus est, pero io gli ho risposto che non ardisco aiutarlo in questo negotio. Se esso avesse taciuto, io, per servire à V.S. R.ma haverei fatto l'offitio volentieri etc.
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