[...]
In questo mese [febbraio] comminciò il carnevale et alli 23 che fu la domenica in settagesima s’andò a vedere il devoto e sontuoso apparato che fece il padre Pietro Gravita nella sua congregatione rappresentando per l’espositione del Santissimo Sacramento per l’orationi delle 40 hore un bel teatro nel cui mezzo appariva il Santissimo nome di Giesù, nel cielo li santi che l’adoravano, in terra li viventi et nel purgatorio e in inferno l’anime che genuflettevono, conforme al detto di san Paolo. L’apparato fu frequentato da cardinali, prelati, nobiltà e populo per la devotione e vaghezza. Il giovedì grasso fu anche esposto il Santissimo nella chiesa di San Lorenzo[1] dal cardinale Barberino[2] con solenne apparato de’ lumi di cera sopra argenti che nella nuova cappella fatta da detto cardinale appariva molto ricca. Così fu cominciato il carnevale spiritualmente.
In Seminario fu cominciato cole rappresentatione del palco alli 25 nella quale sera fu rappresentata dalli convittori di San Michele una comedia italiana intitolata Il Figlio adottivo. Furono presenti al recitamento cinque cardinali con molti prelati, li cardinali furono Spinola di Santa Cecilia, [Giovanni Battista] Pallotto, [?] Colonna, [Ottaviano] Raggi e [Giulio Gabrielli detto il Vecchio] Gabrielli che fu la prima volta che comparve in Seminario dov’era stato convittore.
Alli 26 li chierici minori della camera di Santa Caterina rappresentarono un’altra comedia italiana detta L’Artemidoro principe di Peralta.
A 27 fu rappresentata la 3a attione qual fu latina detta L’Adrasto tragedia composta dal padre Filippo Tirletti quale essendo stato in Spagna la fece rappresentare sotto questo nome per celar il nome di Carlo principe di Spagna figlio di