Somma,17 aou^ 1618. L'archev.i�lu_de Tarante � Bellarmin. 4530
^^^m�nute de r�pon.
/ 111/mo et Rey/mo S/r mio padrone col/mo.
Dalla benignit� di V.S.Ill/ma s� quanti favori h� ricevuti in
questa mia elettione all'arcivescovato di Taranto; la onde, si co
me ne le resto con quella obligatione che richiede la divotissima
jTservit� mia verso di lei, cos� ne rendo � V.S.Ill/ma gratie senza
fine, e me le ricordo con questa occasione qual vero et humilissi-
mo servitore che professo d'esserle.
Io h� da trattenermi in Napoli da un mese o poco pi� prima di
partire per Taranto, et desidero con buona gratin di V.S.Il�/ma d'
bavere certe stanze nel convento di San Pietro a Maiella de padri
celestini. Per�, supplicandola ad'acconsentirmi questa gratia, la
supplico insieme ad honorarmi talvolta de suoi comandamenti; e le
bacio con ci� riverentemente le mani.
Di Somma li 17 agosto 1618.
Di V.S.Ill/ma et Rev/ma
Humilissimo e devot/mo servitore
Antonio eletto arcivescovo di Taranto.
Si risponda che il decreto di non potere il padre abbate di Napoli dare stanze � forestieri � fatto nel capitolo generale,nel rquale io non posso dispensare. Et pochi giorni sono che io fui con- stretto con mio rossore dare una simile negativa al Sig/r cardina le Sforza, che domandava il medesimo per un altro signore princi pale. Archiv.Vatic.Gesuiti 16 fo.112-113. Lettre orig.; minute autogr.