Palermo,29 mai 1617. Le P.Carminata � Bellarmin; minute de r�p.^?^6
^ Ill/mo e Rev/mo Signore Come Dio N.S. si degnara prolongare la vita naturale � V.S.Ill/ma
, cos� le dar� occasione sempre di meritare col mezzo della santa
charita, et io volontieri spesso glie ne do alcuna. Portara questa
jTun giovane,quale un tempo h� studiato in questo nostro collegio,di
bonissime parti et molto virtuoso come nell'istesso aspetto et modo
di parlare facilmente si fa conoscere. Entrato nella religione de'
padri SCapuccini et poi la professione uscito per infermit� incura
bile, ottenuto breve di S.S/t� di entrare in altra religione,fatta
^ l a sua diligenza possibile, non trova chi lo voglia ricevere per 1'
istessa infermit�, vorrebbe ottenere licenza di farsi clerico. Por
ta la fede di alcune religioni ohe non l'hanno voluto. Mando con
questa l'informatione, et esso meglio � bocca informara V.S.Ill/ma.
Le priego et supplico quanto pi� posso in visceribus Jesu Christi
/^TDomini nostri, qui animas redemit quas creavit, che favorisca questo
negotio come suole con la sua solita charita et zelo. Finisco con
pregarla che quello si compisca in me per la infinita misericordia
divina che nell'altra,
sua lettera mi augur� che questi miei do
lori sarebbero il mio purgatorio. Sicut scripsisti sic fiat in mo-
.^^mine Domini.
Di Palermo 29 di magio 1617.
Di V.S.Ill/ma
servo nel Signore
Giovan Battista Carminata.
Si risponda che ho fatto quanto ho potuto con il Papa et con dML
bisognato; ma si trova gravissima difficult�, perche li Capuccini
vorriano riceverlo,per non aprire questa porta alli altri; et esso
non vorria rientrare etc.
Harei caro di vedere una lettera che mi scrisse alcuni anni sono il Patriarcha di Antiochia,arcivescovo di Valenza in Spagna,perche fu un'huomo santo et hora leggo la sua vita. Credo che sia scritta
tre � quattro anni sono.
^/Arch.Vatic.Gesuiti 17 fo.329-330
* Orig.; minute autogr.