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/A Bevagna,? mars 1617. Fr.Frang.Maria Burratt� � Bellarmin. ,^325 ...

/ Ill/mo e Rev/mo Sig/re e Padrone mio col/mo

Infinit'obligo devo bavere io insieme con questi padri e tutta

la mia religione � V.S.Ill/ma e R/ma del favore che ci fa nella cau

sa del beato Jacopo di Bevagna; con ogni humilt� la suplichiamo �

jfvolere continuare la gratia che ci fa di favorire questo nostro Be

ato � fine che si possi ottenere di poterne fare l'offitio nella

provincia romana, imparticulare in questo convento dove risiedono

le sue sante reliquie, che oltra il merito che ne bavera da detto

Beato in perpetuo, li restar� la mia religione obligatissima di

pregare il signore Iddio ^er la sua bona salute e per ogni sua mag

gior urosperit�. Il latore della presente � il molto rev/do padre

Provinciale romano, padre di molti meriti, il quale per molti nego-

tii si ritrova in Roma, imparticulare per il negotio del beato Jaco

po. Di novo rendendo infinite grafie a V.S.Ill/ma insieme con li

/fpadri del favore che ci fa, humilmente li fo reverentia e li bacio

le vesti.

Da Bevagna alli 7 di marzo 1617.

Di V.S.Ill/ma e Rev/ma

Arch.Vat.Gesuiti 17 f.265/66 Orig. ;autogr.d�Rell. /

Humilissimo servo Fr.Francesco Maria Buratti.

Si risponda che ho con licenza di Nostro Signore aperto e letto il processo, il quale mi pare assai buono, ma da alcuni in qua Nos tro Signore ha mutato modo di beatificare et vole che li processi vadino prima alla Rota, per vedere se sono in forma probante,et poi ^^^tornino alla congregatione, et si essaminino tutti li capi come si dovesse fare la canonizatione. Et per� io ho fatto sapere all'ill^^ Sig'r cardinale Aracoeli et alli padri della religione che si aiu tino co'l Papa per mandare il processo alla Rota, perche io non ho da far niente, fin che non torna alla congregatione. Se il processo j^pur fosse stato fatto pi� presto, gi� il negotio saria finito. Questo Padre che scrive � priore del monasterio etc.