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Ill.mo et Rev.mo Sig.re Padrone mio col.mo Questi confratri della Compagnia di s.Stefano detta de’ Grandi pretendono havere una spina della corona di Nostro Signore e per un' breve da Paolo Terzo hebbero certe indulgenze, per il che senza dirmene cosa alcuna fecero publicare in pulpito dal predicatore queste indulgence e che desideravano i detti Confratri con pi veneratione che non havevano fatto per il passato detta spina con mostrarla solamente il Venerdì Santo et che quelli che fossero stati presenti indulgenze. Secondo lo giusto mi risentii con il Cappellano di detta Compagnia che havesse ardito senza licenza mia fare publicare detta indulgenza contro la forma del s.concilio di Trento; da questo volsi vedere queste indulgenze et perche non sono state approvate dopo la revocatione di Clemente, ho detto alli Signori Priori della Compagnia che ne procurino la confermatione et ne scriveranno a V. S. Ill.ma con mandarli copia del breve, nel quale sono queste parole: "ac locum ubi s.ma spina coronae eiusdem Redemp- toris nostri reconditur". Et havendo voluto vedere se di questa spina vi fusse cosa autentica, non trovo altro che una tavoletta antica con segno di due chiave,nella quale sono intagliate queste paro- le:"Spina coronae Christi"; et intendo da vecchii che per traditio- ne inveterata si tenuta et tiene per tale. Nella visita fatta del'anno 1583 da Monsignor de Sarsina visitatore apostolico non si fa mentione alcuna di questa spina, benche esso Monsignore visitas se questa Compagnia et suo oratorio. Nella visita che fece il S. Ugo se leggano queste parole: "Asservatur in ecclesia in loco satis de centi spina coronae D. N. Jesu Christi in quodam vasculo vitreo, in alio reliquiario argenteo incluso; de qua tamen asserunt non haberi certitudinem". Io non ho escluso che la venerino con questa solen nità che le prestano, ma si bene che servino il solito