Rome,17 juin 1613. Bellarmin � Anto�ne Cervini.
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/ Molto 111.re Sig.or Cugino, Il Sig.or Marcello nostro comincia va � sentirsi debole, et in pericolo di ammalarsi, se questa estate si fermava qua, per� � parso bene ad esso,et � me, et all'Abbate mio nipote, che assicuri la sua sanit� con passar li caldi a Monte- ^^pulciano,� al Vivo, come piu piacer� � V.S. et tanto piu ci siamo risoluti, quanto che V.S. in una sua scritta al sig�.or Marcello, mostrava d'invitarlo � ritirarsi al fresco. Et si bene il sig.or Alessandro � voluto restare, se bene io piu volte l'ho essortato ad accompagnare il sig.or Marcello, et assicurare la sua sanit�; nondimeno V.S. non tema ne molto ne poco, che io habbia da scemare l'affetto al sig.or Marcello, ne crescerlo al sig.or Alessandro. Ne anco tema, che il partirsi l'uno,et restare l'altro, sia per pre giudicare in cosa nessuna alla causa di V.S. quanto alla lite, et di questo istesso gli potr� far f�de l'istesso sig.or Marcello, al /^^quale ho scoperto in voce piu di quello,che � lecito scoprire in carta. Con questo prego da Dio � V.S. et � tutta la casa sua ogni contento. Di Roma li 17 di Giugno 1613. Di V.S. m.to 111.re Cugino affmc per servirla Il Card. Bellarmino.
(Adr.) Al molto ili.re Sig.or Cugino, il Sig.re Antonio Cervini.
Firenze.
(cachet)
Mss. Cervini 53 fol.83. Origin. autogr.
