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Ill.mo et Rev.mo Sig.re padrone osservand.mo
ù Eccede troppo V.S. Ill.ma a ringratiarmi di quello che sono obligato fare, ma di questo ne è causa la benignità sua, non il merito mio.
Doppo haver parlato a Nostro Signore, parlai col Sig.r card. Millino, come Sua S.tà mi haveva comandato, et gli dissi tutto quello che bevevamo contra D. Alessandro Quadri. Mi rispose il suddetto Sig.r Cardinale che haveva inteso il tutto per altra via, ma che all'incontro erano molti che lo difendevano, et che constava che D . Alessandro haveva fatto grande opere in scacciar demonii et non si era trovato niente di male; et che con tutto ciò gli era stato prohibito l'essorcizare senza licenza particulare; et che si attendaria ad osservarlo. Ho poi chiamato l'istesso don Alessandro, et amorevolmente gl'ho toccato i punti ne quali vien ripreso, senza nominargli da chi sappiamo queste cose. Ha risposto con molta summissione dando conto delle sue attieni et negando molte cose di quelle che gli sono opposte. Et mi ha detto che hora non attende ad altro che à confessare et dir la messa, et che non essorciza se non gli vien commandato dal vicario di V. Sig.ria L'ho assortalo a fare li essorcismi, quando gli vien commandato, publicamente, a ciò sempre habbia testimonio delle sue attieni; et similmente l'ho avivisato, quando confessa donne, a spedirle presto, et quando le con fessa in casa loro, a tener la porta aperta et tener gente che sem pre vegghino quello che fà. Mi ha ringraziato et promesso di farlo. Si attenderà ad osservarlo, et, se occorrerà cosa di momento, se ne darne conto a N. Sig.re et a V.S. Ill.ma. E' occorso un'altro caso, che mi pare necessario darne conto a V.S. Ill.ma. Monsignor Garzadoro insieme con quelli seculari della congregatione hanno accettata una certa Caterina meretrice, et adultera per esser maritata, per farla monaca delle convertite: il che è molto dispiaciuto a monsignor vescovo et a quel padre Giovan D.
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