Turin,12 janvier 1609. Le card.Aldobrand�n� � Bellarmin.
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/ 111^^ et Rev"^ Sig^ mio oss"^ La proposta che mi f� V.S.Ili,ma del bisogno dell'opera de i convertiti alla fede cattolica � stimata da me molto degna d'esser' abbracciata^ et io per i meriti dell'opera et per la rappresenta.^'tione ohe me ne f� V.S.111^^ inclinare! volentieri � fargli bene; m� circa l'elemosina della spetiaria, che si tiene aperta per gl' infermi da monsignore del Benino mio maggiordomo, sentir� V.S.111^^ qualche difficolt� che mi f� differire; et io per hora solamente le dir� quant'�ll'altro modo di sovventione, ch'ella mi tocca, es/^sere fatta da altri; che non tutti hanno da pensare, come devo io, a tanti monasteri! di monache et luoghi pii miserabili nella mia chiesa di Ravenna. Et col fine bacio a V.S.111^^ humilmente le ma ni. Di Torino All gennaro 1609. Di V.S.111^^ e Rev^^ Iddio la secondi per supplire a quest'opera et a molte altre; ma sono necessitato di andare ristretto fuori per la necessit� del la mia chiesa per non incorrere in quel detto del Vangelo: Non licet sumere panem de manu filiorum. humilissimo servitore Il Card.Aldobrandino. Sig Cardinale Bellarminio.
Arch.Vatic. Gesuiti 16 fol.7.