Molto ill.re Sig.re Ho accettato volentieri il vino, che havete mandato,in segno di amorevolezza, ma ben desidero che non vi scomodiate a mandarne più, perchè non ci mancano qua buoni vini, et voi non abundate tanto che potiate dare ad altri. Harei ben caro, come altre volte vi ho scritto, che facciate sapere al padrone della vigna, che venga per i denari dell'affitto, perchè sono alcuni anni che non è venuto, et il cumulo cresce troppo. Ho inteso che fra il Sig.or Thomasso et voi et il vostro marito non ci è buona intelligentia. Haverò caro sapere qual sia la causa, et io procurarò il rimedio, et Dio vi conservi. Di Roma li 10 d'Aprile 1612.
Di V.S.
fratello aff.mo
Il Card. Bellarmino.
Ho hauto una lettera da Suora Innocenza, che prima era serva in casa di mio fratello, la quale mi ringratia dell'aiuto, che gl'ho dato per monacarsi. Non ho tempo di rispondere; V.S. gli dica che preghi Dio per me, et che io pregarò per lei, a ciò sia fedele sposa del Signore.
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Alla molto ill.re Sig.ra la Sig.ra Camilla Bellarmini. Montepulciano.
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