P. C.
Scrivo così in fretta a V. R. per esser molto impedito nel battesimo di tre schiavi, che si farà hoggi in chiesa nostra di S. Gerolamo, solennemente in honore della Santissima Vergine.
Hieri sera fui avvisato verso il tardi dall hospitale per andar a cerca la salute di un turno moribondo, mà con tutto ciò che andari di notte da lui si convertì verso due hore mezza di notte.
Lo schiavo del Livorno mi scrisse una lettera raccimandandomi se stesso spero d’aiutarlo; quel altro del quale ha scritto a V. R. cioè quello che procurava di farmi diventar muto per arte diabolica, spero di liberarlo quanto prima, e darlo all’hospitale dopo d’esser ammaestrato da me per aiutar i schiavi moribondi, cio è di farli conoscere la loro falsità e la verità christiana, perì voglio farlo star franco mentre che non mi mancarà con la gratia del Signore sufficiente elimosina per comprarlo a tal fine.
Hoggi giorno della Assotione della Santissima Vergine tanto notato per me, ho raccomandato caldamente V. R. e non dubito niente, che V. R. altre tanto ha fatto per me.
La ringratio della carità che m’ha fatto di far copiar le meditationi, il P. Rettore di questo novitiato mi disse, che vorrebbe saper dopo il fine quanta spesa ha fatto V. R. per mandarla.
In questa posta ho voluto scriver una lettera al nostro Padre Generale per farlo sapere la scarsezza de’turchi in questa città con star però totalmente indifferente. Mando la detta lettera a V. R. e la prego di presentarla al medesimo Padre dopo d’haverla letta, e sigillata. Conche le prego dal cielo ogni bene, et alli suoi santi sacrificii molto mi raccomando. Riverisco tutti cotesti Padri e Fratelli particolarmente i Fratelli Noivitii. Genova 15 d’Agosto 1665. Io dopo d’haver cavato un dente sto bene per gratia di Dio.
Di V. R.
Humilissimo servo et in Xto figlio
Baldassare Loyola Mandes.
