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e non ho che dirvi altro. Se n'andarono ambedue all'alloggiamento di Tommaso
ma egli havendo mutato stanza non lo trovarono, e quelli della casa non
sapevano ridire dove fosse andato ad habitare. l'Hoste però voleva e face
va grand'Istanza che Hauardo così per all'hora chiamato se n'andasse
con lui al Vicario per rettificarli q.r era passato sin all'hora, ma Ha-
uardo con tutti li modi possibili cercò di schivare la sua compagnia
essendo certo che d'una volta si fusse messo nelle mani de Persecutori
non sarebbe facilmente scampato, onde disse all'Hoste, Non veggo neces-
sità alcuna per quale io debba venire al Vicario, e se io v'andassi, forse
trovarebbe qualch' attacco contro di me per rispetto dello scappato di prigione, e ne potrei esser molestato, e voi non havereste guadagno, o' profitto
alcuno, ma questo farò bene per scarico vostro. Vi acnarò ad un mercante
mio amico, il quale come spero vi darà sicurtà ch'io vi menarò il
Prigione, avanti le 22 hore, o' veramente renderò me stesso nelle vostre
mani. Mi contento disse l'Hoste, se potrò avere uno di voi due.
Vengono dunque al mercante, il quale alla richiesta di Hauardo sendo suo Pa-
rente fece sicurtà della promessa sudetta, la qual promessa sebene fu
adempiuta costò non dimeno a' quel mercante otto mesi di prigionia, et Hauar-
do lasciando l'Hoste in casa del mercante se n'andò per la città con un altro
compagno a' vedere se poteva trovare Tomaso Cottamo, e venendo alla
strada degl'Orefici, a' caso l'incontrò, e doppo l'ordinarij saluti, gli
disse Dovete sapere Tomaso che l'Hoste di Dorobernia dove eri
alloggiante è venuto a' Londra, e mi ha talmente assalito per il vostro serpo
che forza è che voi, o' lo. andiamo prigione. Voi conoscete il
mio stato e condizione, e potete pensare come sarò trattato se una volta
comparisco sotto il mio vero nome. Conoscete insieme lo stato nostro.
Rimetto adesso in vostra elettione qual di noi debba andare, bisogna
senza dubbio ch'uno vada, non voglio sforzarvi e più presto soffrir
qualsivoglia pena che farvi una minima violenza. A queste parole
Tomaso, alzando gli occhi e le mani al cielo, disse queste parole