duemila scudi d'entrata per Don Melchior di Fonseca suo cognato al quale ris
pondendo Don Ludovico parole generali, hebbe sdegno e procurò d'impedire
la nominazione. Similmente il conte di Cincion li domandò li Beneficij che
possedeva nella diocesi di Cuenca di valor di 1500 scudi, ma se ne scusò
allegando le poche rendite ch'all'hora si gli davano nella chiesa di monreale,
et il bisogno di Parenti et Servitori suoi. Il cardinale Alessandro Farnese
ancora pretendeva che la pensione riservata doppo la sua morte si di
chiarasse all'hora esser per Don Odoardo suo nipote il che non ricusava Don
Ludovico conoscendo che questa dichiarazione era a' suo favore, poichè se fosse
mons. Don Odoardo prima del Cardinale saria restata estinta la Pensione ne il
Re haveria potuto nominar altri contro l'intenzione ch'haveva sua
Maestà. Piacque a Sisto Quinto di proponer la chiesa in concessione
benchè fosse di raro costume di Pontefici il propor chiese di Prestizione
et havendo Sua Santità parlato con molta lode della persona di Don Ludovico con-
corse tutto il collegio con grandissimo assenso et applauso. Il giorno seguente
che fù alli 23 Gennaio 1588 andò a pigliar il Rocchetto dal Papa che lo
accaserlo e trattò con molti onori di parole. Poi fu visitato in casa da molti
Cardinali et honorato con sopraordinarie dimostrazioni. La
La quarta domenica dell'Epifania che fù l'ultima del mese di Gennaio fù consecrato da
Gabriel Cardinale Paleotto Arcivescovo di Bologna nella chiesa di San Lorenzo in Damaso
dove era Vicario assistendovi Silvio Savello Arcivescovo di Rossano che
fù poi patriarca di Costantinopoli e Cardinale e Gioseppe Stefano vescovo di Venezia
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