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governatore, con testificarli la singolar osservanza, ch'io li professo, et farli uedere anco l'inclusa notizia che ritrouo in un autore che visse nel medesimo tempo, che Costanza uiueua. Quando mi capitò la lettera di V. P. staua appunto corrigendo un mio libretto, che non hauerei animo di mandarlo a V. P. per essere delle fatiche solite della professione legale, della quale solamente in questa età ha quattro altri ma perche quest'ultimo mi è stato richiesto solamente da Roma, non voglio che altri lo uedano costi lla che lo corrigga V. P. come mio Maestro; lo mando dunque con motiuo per sodisfare all'obligo, mà non poche meritasse d'