Rome,11 avril 1620. Bellarmin � sa soeur Cam�lle.
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/ Molto ill/re signora sorella, Gi� che non gli piace ritirarsi
� stare in casa di suo fratello et nipoti, come loro et io deside
ravamo: faccia quello che gli piace: ma se bene desidero che essen
do libera da mantenere il marito, che porta la met� della spesa, V.S.
^Thon mi domandi piu denari, massime per quest'anno, che io mi ritrovo
in grandi strette, et mi � bisognato mandare alla signora Francesca
cinquecento scudi per monachare la figlia, et altri cinquecento bi-
sognar� mandargli per finire di pagare la dote al signor Livio, il
quale l'ha girata � certi suoi parenti che fanno grandissima furia:
/^et io non voglio morire con lasciare debiti che non si possine paga
re, come fece il nostro nipote, vescovo di Thiano; et hora mi trovo
scortissimo di denari. V.S. ha podere et vigne et altri stabili, che
se le sapr� cultivare, bavera d'avanzo, et se non li sapr� cultiva
re, sar� la culpa sua, et non devo io spendere per chi non sa culti-
/^*vare i suoi terreni. Iddio sia con lei, et gli dia giuditio per go
vernarsi bene quel poco di tempo che gli resta di vita. Di Roma li
11 di Aprile 1620.
Di V.S. molto ill/re
fratello amnrevoliss/o
II Card/le Bellarmino.
La Sig/ra Camilla.
Adr: Alla molto illustre Sig/ra sorella,la Sig/ra Camilla Bellarmin
Montepulciano
(cachet)
Mss. Cervini 54 fol.70. Orig. autogr.