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si devino fare con le detta professione di fede, e dice di si. Ora queste cose non sò se sono in uso, ne si devino fare e con quali solennitá. Desidero il tutto di sapere per scarico di conscientia. Mi perdoni pertanto V.S.Ill/ma e R/ma dell'incommodo et io sarò sempre tenuto à pregare il Signore Iddio per V.S.Ill/ma per sua maggior grandezza e conservatione della vita.
Di marzo il di 12, in Cortona 1615.
Di V.S.Ill/ma e Rev/ma
Devotissimo Servitore
Fra Francesco Maria Samuelli
Si risponda che, come un'altra volta gli scrissi, io non posso attendere à rispondere a tanti dubii; ne havendo bisogno di me potendo scrivere alla Cong/ne del Concilio o alli suoi Padri della Minerva[1].