Rome,12 avr�l 1614. Bellarmin � Anto�ne Cercini.
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/ Molto Ill/re Sig/or Cugino, Io dissi al sig/or Marcello confi
dentemente fra me,et lui, che nella questione di quel oonto di 400
scudi,mi pareva che in rigore juris, V.S. bevesse ragione, perche
la parte contraria non pu� provar niente: ma che per equit�,et per
JTbuone conietture si potria credere, che bevesse ragione il sig/or
Alessandro: Udito questo il sig/or Marcello entr� in sospetto, che
io tenesse per la parte del sig/or Alessandro, et che i Padri Gie-
suiti me l'havessero persuaso. Ma � certo che in questo fu troppo
presto � sospettare; poich� molte volte ho detto apertamente al
/^sig/or Alessandro, che esso haveva il torto in non volere confessa-
redi haver quella quitanza: et nondimeno esso sig/or Alessandro non
entr� in sospetto, che io tenesse per 1^ parte del sig/or Marcello.
Ne li Padri Gesuiti mi hanno mai parlato � favore del sig/or Ales
sandro. Io assolutamente ho piu inclinatione � V.S. et alli suoi
/^figlioli, che alli loro cugini: ma in materia di giustitia, non guar
guardarsi in faccia � nessuno, che cosi vole la ragione,et la leg
ge di Dio.
Quanto all'accordo, far� quello che potr� per accordarli quieta
mente, ma quando la cosa andasse in lungo, non pretendo impedire,
./^che l'una parte,et l'altra non possa seguitare la sua causa in giu-
ditio. Per� quando � il tempo commodo di andar � Fiorenza, V.S. va
da pure, se l'accordo non sar� seguito. Con questo saluto V.S. con
tutta la casa sua. Di Roma li 12 d'Aprile 1614.
Di V.S. ^/to Ill/re
Cugino affmo per servirla
Il Card. Bellarmino.
(adresse) Al ^/to ill/re sig/or Cugino, il sig/or Antonio Cervini
-y /
Montepulciano
(cachet)
Mss. Cervini 53 fol.102. Orig. autogr.