236 Bellarmin au Grand Due de Toscane. Rome, 30 Mare 1602.
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/ Ser^� Sig^^ mio osa"^. Piglio volontieri occasione di scrivere � V.A. Ser^^ per rac
cordarle la mia servit�, poich� non lo posso far'con altro, non
mi facendo mai gratia di suoi comandamenti, come desidererei. Es-
jT sendomi pero fatta instanza da persona mia amorevole di raccom-
mandare all'A. V. il Dottor'Ennio Thini Senese per il luoco di Ruo
ta, che di presente vaca costi in Fiorenze, non ho potuto mancare
di far'questo ufficio si come faccio, et massimamente prosuppo-
nendomisi che il detto sia persona di merito, et che per tre anni
ha essercitato simil carico in Perugia con sodisfattione di tutta
quella citt�.
Con questa occasione anche vengo � dar'conto all'A. V. che
bevendomi la S di N.S. di suo motu proprio proposto per l'Ar
civescovato di Capua, peso molto grave per le mie forze, spero
presto di ritirarmi a quella residenza, dove staro aspettando che
V. A. mi comandi, desiderando io di mostrarle in ogni tempo e luo- 00 effetti di vera osservanza. Con che sulla buona gratia di V.A.
mi raccomando, et dal
le prego ogni felicit�.
Di Roma il di 30 Marzo 1602. Di V. A. Ser"m a
[ P.S.] Non voglio mancare di ricordare a V. A. che quando si of
ferisca occasione, si degni servirsi di quel mio cugino, il Dotto
re Ricciardo Benci, in qualche Cancellarla,o altro offitio,che �
lei parer�, che lo ricever� per gratia singularissima, et V. A.
sar� servita con ogni diligentia et fedelt�.
humiliss^ et devotiss^ servitore.
Il Card. Bellarmino.
Ser�^ Gran Duca. [Adr.:] Al Ser_"m^o Sig^ mio oss^^ il Sig^ Gran Duca di Toscana.
[ Florence. Archiv. Mediceo, voi.3780.]
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