Molto ill.re Sig.r fratello. La licenza per cavar le figliole dal monastero si manderà quando si sarà ottenuta dalla congregazione. Io desideravo che si allevassero in Bernardo, perchè gli venisse spirito di farsi monache in quel luogo, che è monastero riformato e non vi è la proprietà. In S.to Girolamo per mio consiglio non si farà monaca nessuna delle nostre, e credo che se Hippolita comincia a parlare di esser monaca, deve intendere di Girolamo, dove già è stata qualche tempo e ha preso qualche amicizia.
II domandar la croce di s.to Giacomo massime con pensione è troppo presto; bisogna prima che i figlioli crescano e abbiano qualche poco di abilità. Quando il Sig.r Giulio Ricci, che sia
in gloria, hebbe la pensione di Spagna con la croce di s^� Giaco
mo, haveva 27 anni di et�, et il duca di Savoia non haveria per
certo dato il prioraro di s^� Andrea et fatto tante dispense ad
un putto di sei anni, se non era la paura che io renuntiasse il
priorato � qualche clerico, ^e papa Marcello volse mai impetrare
per i suoi nipoti ne croce ne pensione, se bene erano gi� di anni
quindici. Si che V.S. si riposi, perche ci � tempo assai da pensa-
re � queste cose. Gli rimando le sue scritture. Con questo salu
to tutti. Di Roma li 12 di maggio 1607.
fratello aff^^ di V.S.
il card.Bellarmino
B bene di sollecitare la vendita del podere di Angelo, � ci� si paghino li suoi debiti.
sans adresse
F.B.1 lettere originali.
Page:EBC 1607 05 12 0668.pdf/1
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