Rome,10 ju�n 1606.
Bellarmin au cheval�er Vinta.
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/ Molto 111^^ Sig^^. Se Pompilio di Eugenio Egidii ch'io racco mandai a S.A.S^^ non � comparso poi � ricevere la gratia,et favore che gli si era fatta col rescritto favorevole alla sua supp�^ ne deve incolpare S.A. et V.S. la negligenza del detto Egidii, et la <^dapocagine sua in simili affari. Resto ben io oblig^� di tutto a all'A.S. et vivo desiderossiss^^ di potere all'incontro mostrarme le ser^^ di vera divot^^ et osservanza. Ringrazio anche V.S. quan to devo della briga che si � compiacciate pigliarsi sopra il negotio del detto Egidii, al quale ho mandato l'istessa lettera di V.S. ^^7 per ohe vegga quanto si era fatto in gratia di miei prieghi per suo beneficio, et possa comparire di nuovo � ricevere favori di V. S. alla quale mi offero all'incontro per servirla sempre, et da Dio le prego ogni vero bene. Di Roma il di X di giugno 1606. Di V.S. m. ili re aff �O per ser il card. Bellarmino.
S. Cav^^ Vinta. Al m^� ill^^ Sig^^, il Sig^ Cav^r^e Vinta. Firenze.
(cachet)
Florence, Archiv.Medie, voi.3782.