MCT Works 002

From GATE
Revision as of 10:46, 23 October 2024 by Irene Pedretti (talk | contribs)
Name(s) Juan de Ávila
Title Memorial segundo al Concilio di Trento. Causa y remedios de las herejías
Place of printing
Printer
Year 1561
Language(s) spa
Bibliographic level Manuscript
Cited name(s)
Catalogue description
Modern edition
Cited in
Digitization
Digitization link
Transcription Yes
Transcription page Index:FC_1334.djvu
Transcription progress Not proofread


Memorial segundo al Concilio di Trento. Causa y remedios de las herejías

All'interno dei Monumenta Concilii Tridentini, ci sono due copie manoscritte del secondo memoriale Juan de Ávila, coeve al suo autore. Una di queste è il codice APUG 712, edita per la prima volta da Camilo María Abad in Miscelanea Comillas nel 1945. Qui si presenta la trascrizione integrale del codice FC 1334 a carico di Lucia Feverati. Questo manoscritto, insieme ad APUG 712, è stato utilizzato nell'edizione delle opere complete di Juan de Ávila realizzata dalla Biblioteca degli Autori Cristiani (1971)[1] anche se non è stata fatta alcuna recensione di questo esemplare.

Juan de Ávila, Obras completas. Nueva edición crítica (Madrid, Biblioteca de autores cristianos, 2001 - BAC Maior), vol. II pp. 521-619.

Criteri metodologici per la trascrizione paleografica

Nello scioglimento delle abbreviazioni ci si è mantenuti fedeli alle parole e alle forme lessicali-grammaticali del documento, non correggendo il testo secondo lo standard del latino classico.
In caso di scriptio continua è stato effettuato lo stacco, mentre in caso di parole spezzate è stata trascritta la parola intera unita.
L’interpunzione originaria è stata mantenuta per facilitare la comprensione della scrittura logica originaria del testo.
Il passaggio al rigo successivo è stato riportato come nel manoscritto, tranne quando l'andare a capo spezza la parola: in questo caso la trascrizione va a capo dopo il vocabolo, lasciandolo intatto.
L’uso antico delle lettere maiuscole è stato mantenuto.
La lettera v (che indica u e v) è stata resa secondo il valore fonetico moderno.
La lettera j è stata mantenuta, senza renderla con la i.
La i finale allungata è resa come i.
La y rimane tale, anche se si trova in finale di parola.
La ę è resa come abbreviazione del dittongo ae.
La ç e la ñ sono state mantenute.