Dans Gottet [1]
24 giugno. Festa di San Giovanni Battista
Mi decido ad alzarmi e vedo che siamo in mare aperto navigando verso il Nord. Il mare è di un azzurro intenso e calmo. Verso ponente si vede un margine sottilissimo e regolare più chiaro del mare. Col binocolo vedo che è uno strato di nuvole cuneiforme.
Alle 7 suona la sveglia, ma il movimento dell'equipaggio giù si manifesta molto lentamente.
Comincio la meditazione. Verso le otto qualcuno entra in cabina "Permesso?!" - "Avanti" è il sig. Baccarani - "Hanno preso il Generale con un idroplano [2] e l'hanno portato al sicuro, adesso si spera di poter prendere uno per uno anche gli altri" - "Davvero?! Oh! questa è una bella notizia, ringraziamo il Signore!".
Non ho tempo di domandare altro perchè Baccarani si vede che ha fretta di portare la buona notizia anche agli altri. Più tardi carpisco qualche altro particolare. Sono andati i tre idroplani svedesi per aiutarsi a vicenda; uno ha planato, ha preso il Generale e l'ha portato nello Stretto di Hinlopen [3] dove andrà il Quest a rilevarlo, il Braganza è chiuso tra i ghiacci e non può andare. Tra un paio di giorni il Generale potrà essere qui sulla nostra nave. Dio sia benedetto! Se noi ci fermeremo a Virgo Bay [4], come era il progetto, saremo a sole sessanta
- ↑ Riferimento per noi incomprensibile. In norvegese "Dans Gottet" può voler dire Dio della danza, ma potrebbe avere anche altri significati.
- ↑ Il pilota svedese Einar Lundborg alle 21.00 del 23 era riuscito ad atterrare nei pressi della Tenda Rossa, a fornire una prima assistenza, prelevando per primo il Generale Nobile, ripromettendosi di tornare da lì a breve per il recupero progressivo dei restanti naufraghi. Si trattava di un normale biplano monomotore della olandese Fokker, a cui si erano aggiunti per poter atterrare sui ghiacci dei pattini.
- ↑ Hinlopenstretet, lo stretto che separa le due isole più grandi delle Svalbard, Spitsbergen e Terra di Nord-Est. La base svedese era sull'Isola Russa, nella Baia di Murchison.
- ↑ Sull'Isola dei Danesi. Virgohamna e Danskøya in norvegese, rispettivamente.