mi hà lasciato, ò per dir meglio giornalmente và crescendo
l’affetto mio verso la verità Christiana. Prego
l’altissimo Dio che per la sua mera bontà che allunghi la sua
vita, e vi dia quel sommo bene che desidera. Hoggi dì
mi trovo, ò mio Pròne appresso l’Altezza del GranDuca
e di suo Figlio, e Frèllo nella Città di Firenza, alla quale
Dio conceda ogni bene per mag. Grandezza de qsti Principi,
Amen. Oltre di ciò dico, ò vero Pròne, ò [DEL pure] per Carità
dico fatto amico mio, che non mi son’ancora battezzato
perche voglio riparar prima le cose necessarie avanti
il prender il battesimo, come anche le orationi convenienti
per laudare Iddio. Intanto il mio Gran Duca, il Gran P e qsti
Principi stanno aspettando qualche avviso suo, poiche
veramente l’amano di Core, e la salutano. Io mi trovo
con essi ogni notte e giorno discorrendo più volte
della sua persona. faccio fine con salutare tutti
li suoi discepoli di V.Alt. Come anche gl’affettionati
ad essa ogn’uno per suo nome. Aprile del tempo
del puriss.o Sant.mo giustiss.o e veriss.o Messia 1666.
Dalla Città di Firenza à Roma, dalla quale richiedo
risposta.
Mi sono trovato discorrendo con qste Altezze dissi che vostro
Figlio hoggi dì sta regnando in Fessa, come habbiamo
havuto relatione per lettere mandate dal medesimo Regno.
Stò aspettando con sommo desiderio La risposta la quale per me
due sole parole bastano. Farà molto bene il servire tre lettere
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