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dell'Apolline dell'empiro dal quale come Pr.don vero de lumi è disceso ogni
lume dell'intelletto disteso sopra le carte ed effuso mediante gl'inchiostri
prima congregatisi faticosiss.te di tutte le sorti d'eruditioni. Lumi
di questa sorte congregati tra richissima e pretiosiss.te dalla Penna
della P.à Vostra sanno diffondersi ampiissima e meravigliosiss.te per l'Uni
verso con maraviglia indicibile dell'invidia medema in quelli
non ha luogo di frapporre le brutture dei lividori del proprio viso
perchè bisogna che in ogni e qualsi sia gran baccalare confessi al suo
marcio dispetto d'esser od innocente od un grandiss.o ignorantone;
la moral stessa non può restare in altro modo più mortificata
poichè il tempo si rende sdentato e l'Antichità sempre più nuova; sebene non sarà mai nuovo che la P.tà V.a M.a R.da

sia
la fenice dell'eruditione e quivi per fine facerò al e cordialiss.a
reverenza alla P.tà V.a M.a R.da resto di V. R. M.a S.vo et
Bol. Cinq. Maggio 1666
Divictus e