Non può V. R. dirmi tanto del desiderio con cui ella continuamente anela e a'patimenti et alle corone del Mogor, che io non ne creda molto più. E non di meno necessario che V. R. ed io aspettiamo la pienezza del tempo, che il Signore hà prefissa per una si grande Impresa della sua gloria. E mi raccomando alli suoi Sancrifici. Roma 13 febraro 1666.
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Sappia V. R. che questa risposta di tal maniera non hà dato grandissimo animo e speranza di ottener dal nostro Padre la bramata gratia, se bene la sicurezza del cielo non mi mancò mai.
Perche il risguardo e la riflessione del nostro Padre à quel tempo già determinato da Dio, mi fà credere magiormente la sicurezza di tal impresa desiderata da me ad maiore Dei gloria.