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Rome, avr�l ou mai 1605. Bellarmin aux magistrate de Capua. 465
 
Rome, avr�l ou mai 1605. Bellarmin aux magistrate de Capua. 465
 
y/ Molto illustri Signori. Sanno le Signorie vostre quanto io desideri il bene di cotesta citt�, et massime la buo
 
y/ Molto illustri Signori. Sanno le Signorie vostre quanto io desideri il bene di cotesta citt�, et massime la buo

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Rome, avr�l ou mai 1605. Bellarmin aux magistrate de Capua. 465 y/ Molto illustri Signori. Sanno le Signorie vostre quanto io desideri il bene di cotesta citt�, et massime la buo na educatione della giovent�. Et havendo piu volte discorso di que sto particulare con molti cosi gcclesiastici come secolari et mas.^sime con principali gentil'huomini di Capua, pareva che hon ci f fusse miglior mezo che tirare in Capua un collegio di padri Giesuiti. Per questo io, subito uscito dal conclave, ho parlato con il r^� padre Generale, offerendogli � questo effetto l'abbadia di san to Benedetto. Il suddetto padre mi ha replicato che l'abbadia sola non basta, essendosi stabilito nell'ultima congregatione generale che non si fondi collegio con meno di mille cinquecento ducati, il che hora � anco poco, essendo cresciute le spese et incarito il vivere, come ogni uno sa, et l'abbadia non rende pi� che novecento ducati in circa, quattrocento ducati in denari et circa cinquecento simili di grano levatene le spese ordinarie della chiesa. Ma l'istesso padre Generale si � ricordato che, quando esso era provinciale di Napoli, gi� sono vinti sei anni, gli fu fatta instanza dalla citt� di Capua di mandargli un collegio et gli furo no offerti seicento ducati annui, et dice che di questo ne fu fatto decreto et si hebbe l'assenso regio. Ma l'offerta non f� accettata per allora, per non essere sufficiente. Hora se la citt� fusse nel med�simo proposito et volesse concorrere con li seicento ducati all'offerta libera che io fo dell'abbadia, il padre generale si K contentaria di mandar il collegio. Prego le Signorie vostre che ci faccino matura consideratione et mi svisino quanto prima la risolu ta volunt� loro, per che io non penso parlarne al papa fin che non habbia accordato la citt� con la Compagnia. Del resto poi io per gratia di Dio sto bene et fo del conti nuo oratiohe per i miei figlioli spirituali, desiderando di rivedergli quanto prima sar� possibile. Et con questa occasione li benedi co tutti, et gli prego da Dio ogni prosperit�. F.B.6, fol.126. Brouillon autogr.