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Rev.mo et Ill.mo Signore.
confidato alla benignità et amorevolezza di V.S. Ill.ma, quale ella sole havere verso di tutti, et spinto dalla conoscenza antica che fù tra noi, quando V.S. Ill.ma era Provinciale della Compagnia in questo regno et io ero suo suddito studente di filosofia nel collegio Napolitano, vengo con humile confidenza ad intercedere una gratia à V.S. Ill.ma si per la residenza dalla Compagnia nostra, che è in Monopoli, della quale io indegnamente sono superiore, sì ancho per compiacere ad uno gentilhuomo di questa città barone di Luocorotondo, amico della nostra religione. Una zia di questo gentil huomo gl'anni à dietro, oltre molti legati sui lasciò dieci mila ducati, che se ne facesse un monte di carità, il frutto del quale si distribuisse alle vedove della città di Monopoli et del suo sangue. Il monte non è ancora posto in esecutione del tutto, et quest'opera non è molto necessaria in questa città essendoci molti ricchi monti, i quali si distribuiscono à poveri in varie maniere; et la città sta molto commoda ne particolari. Et dall'altro canto à questa città di Monopoli vi fu chiamata molti anni à dietro una residenza della Compagnia per farla collegio, et per li dispareri et discoridie de cittadini in assegnare la entrata sufficiente à detto collegio, stà ancora senza stabile fondamento et in pericolo di essere levata. Mora questo gentil huomo, mosso dalla affettione verso la Compagnia et dall'obligo che hà alla sua patria, et dal zelo che tiene del servitio di Dio et del profitto dell'anima, viene à dimandare à Sua Santità con particolare memoriale, come V.S. Ill.ma sarà informata dal Sig.r abbate Giovan Tornane Venetiano procuratore di questo negotio à nome di detto gentil huomo del sangue della testatrice et procuratore perpetuo del monte, et à nome di due altri procuratori dell'istesso monte, viene, dico, à supplicare Sua Santità che si degni commutare la volontà della sua defunta zia et applicare buona parte di questo monte à beneficio del collegio da
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