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4810 Rome,24 octob.1620. Bellarmin � Frango�se Vignanes�-Bellarm.
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Molto ill.re Signora Cugina, Ho molto charo haver saputo il senso di V.S. guanto al maritaggio del Priore, et se lei mi ha scritto prima di questo negotio, sappia che non ho riceuto la lettera. Non è dubio, che se in questo parentado ci fusse piu nobiltà, saria meglio: ò se fusse à Montepulciano qualche altro partito piu nobile, et con l'istessa dote, saria meglio assai, et come ho scritto al Signor Giuseppe, cosi scrivo à lei, che mi svisino,se hanno qualche partito migliore di questo, me lo scrivino, che io desidero esser d'accordo con loro, et perche intendo, che anco il cavaliere Vincenzo e risoluto di pigliar moglie, et non si può negargli una cosa lecita, come questa, però io ho messo in consideratione al signor Giuseppe, che quando si havesse da. dar moglie à due fratelli, saria molto sparagno et commodo dargli due sorelle. In somma io desidero grandemente sapere la voluntà di V.S., et del Signor Giuseppe, massime in questo punto, se loro hanno qualche altro partito per le mani, che essendo megliore di questo, che hora si propone, io molto volentieri mi accordare con loro.<lb/>
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Se il Priore et il Cavaliere fussero occupati in qualche buono essercitio, che gli tenesse ben'occupati, io haverei caro, che si differisse il dargli moglie fin che havessero trenta anni, ma perche il Priore sta del tutto otioso, et il Cavaliere l'anno che viene, sarà similmente otioso; et però se non pigliano moglie à buon'hora, faranno di molti peccati, et forse si riempiranno di qualche malattia contagiosa, come hoggidi se ne vede essempii moltissimi. Santo Agostino, che in gioventù fece molti peccati carnali, et hebbe un figlio bastardo, quando poi converti, dava tutta la colpa al Padre et alla Madre, che non impedir quelli peccati con dargli moglie presto. Non voglio esser piu longo. Prego da Dio à V.S. ogni contento. Di Roma li 24 di ottobre 1620.<lb/> Di V.S. augnato aff.mo Il Card.le Bellarmino.
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Alla molto ill.re Signora Cugnata, la Sig.ra Francesca Vignanesi ne Bellarmini Montepulciano
  
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quelli peccati con dargli moglie
 
 
 
presto. Non voglio esser piu longo. Prego da Dio � V.S. ogni conten
 
 
 
to. Di Roma li 24 di ottobre 1620. Di V.S. augnato aff/mo Il Card/le Bellarmino.
 
Adr: Alla molto ill/re Signora Cugnata,la Sig/ra Francesca Vignanesi ne Bellarmin! Montepulciano (cachet)
 
 
 
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Molto ill.re Signora Cugina, Ho molto charo haver saputo il senso di V.S. guanto al maritaggio del Priore, et se lei mi ha scritto prima di questo negotio, sappia che non ho riceuto la lettera. Non è dubio, che se in questo parentado ci fusse piu nobiltà, saria meglio: ò se fusse à Montepulciano qualche altro partito piu nobile, et con l'istessa dote, saria meglio assai, et come ho scritto al Signor Giuseppe, cosi scrivo à lei, che mi svisino,se hanno qualche partito migliore di questo, me lo scrivino, che io desidero esser d'accordo con loro, et perche intendo, che anco il cavaliere Vincenzo e risoluto di pigliar moglie, et non si può negargli una cosa lecita, come questa, però io ho messo in consideratione al signor Giuseppe, che quando si havesse da. dar moglie à due fratelli, saria molto sparagno et commodo dargli due sorelle. In somma io desidero grandemente sapere la voluntà di V.S., et del Signor Giuseppe, massime in questo punto, se loro hanno qualche altro partito per le mani, che essendo megliore di questo, che hora si propone, io molto volentieri mi accordare con loro.
Se il Priore et il Cavaliere fussero occupati in qualche buono essercitio, che gli tenesse ben'occupati, io haverei caro, che si differisse il dargli moglie fin che havessero trenta anni, ma perche il Priore sta del tutto otioso, et il Cavaliere l'anno che viene, sarà similmente otioso; et però se non pigliano moglie à buon'hora, faranno di molti peccati, et forse si riempiranno di qualche malattia contagiosa, come hoggidi se ne vede essempii moltissimi. Santo Agostino, che in gioventù fece molti peccati carnali, et hebbe un figlio bastardo, quando poi converti, dava tutta la colpa al Padre et alla Madre, che non impedir quelli peccati con dargli moglie presto. Non voglio esser piu longo. Prego da Dio à V.S. ogni contento. Di Roma li 24 di ottobre 1620.
Di V.S. augnato aff.mo Il Card.le Bellarmino.
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Alla molto ill.re Signora Cugnata, la Sig.ra Francesca Vignanesi ne Bellarmini Montepulciano