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Molto Ill.re Sig.re. V.S. non ha da usar con me sorte alcuna di complimenti, ne di rispetto, poichè per la parentela,che intercede tra di noi, e per l'affetto particolare ch'io le porto, la servirò sempre di cuore in tutto quello, che sarà di mio potere, e di questo se n'assicuri, quanto può esser sicura ch'io l'amo, e stimo, e gli desidero quel bene che per me vorrei. Ho scritto al S.r Livio Ricardi aud.re della Rota di Firenze secondo lei desidera, e similm.te ho fatto scrivere di nuovo al Luca Simpronio a suo frello, e avrò caro che tutto sia in servizio di V.S. e che si termini la causa sua nel modo che lei stessa brama. Le dette lettere si sono mandate a Firenze per la strada ordinaria, secondo l'avviso di V.S. alla quale si come compatisco in questi suoi affari, così mi gli offro di nuovo per ser.la sempre, e da Dio gli prego felicità. Di Roma il di p.o di marzo 1608.<lb/>
 
Molto Ill.re Sig.re. V.S. non ha da usar con me sorte alcuna di complimenti, ne di rispetto, poichè per la parentela,che intercede tra di noi, e per l'affetto particolare ch'io le porto, la servirò sempre di cuore in tutto quello, che sarà di mio potere, e di questo se n'assicuri, quanto può esser sicura ch'io l'amo, e stimo, e gli desidero quel bene che per me vorrei. Ho scritto al S.r Livio Ricardi aud.re della Rota di Firenze secondo lei desidera, e similm.te ho fatto scrivere di nuovo al Luca Simpronio a suo frello, e avrò caro che tutto sia in servizio di V.S. e che si termini la causa sua nel modo che lei stessa brama. Le dette lettere si sono mandate a Firenze per la strada ordinaria, secondo l'avviso di V.S. alla quale si come compatisco in questi suoi affari, così mi gli offro di nuovo per ser.la sempre, e da Dio gli prego felicità. Di Roma il di p.o di marzo 1608.<lb/>
 
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Revision as of 16:22, 8 May 2019

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Molto Ill.re Sig.re. V.S. non ha da usar con me sorte alcuna di complimenti, ne di rispetto, poichè per la parentela,che intercede tra di noi, e per l'affetto particolare ch'io le porto, la servirò sempre di cuore in tutto quello, che sarà di mio potere, e di questo se n'assicuri, quanto può esser sicura ch'io l'amo, e stimo, e gli desidero quel bene che per me vorrei. Ho scritto al S.r Livio Ricardi aud.re della Rota di Firenze secondo lei desidera, e similm.te ho fatto scrivere di nuovo al Luca Simpronio a suo frello, e avrò caro che tutto sia in servizio di V.S. e che si termini la causa sua nel modo che lei stessa brama. Le dette lettere si sono mandate a Firenze per la strada ordinaria, secondo l'avviso di V.S. alla quale si come compatisco in questi suoi affari, così mi gli offro di nuovo per ser.la sempre, e da Dio gli prego felicità. Di Roma il di p.o di marzo 1608.
Di V.S.M.Ill.re
cugino aff.mo
per ser.la
Il Card. Bellarmino.
S.r Ant.o Cervini. Montepulciano.
Al molto ill.re Sig.or il Sig.or Antonio Cervini.
Montepulciano.