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Ser.mo Sig.r mi.o oss.mo<lb/>
Rome,26 sept.l612J Bellarmin au grand due de Toscane.
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Perchè non posso per l'età mia, et altri rispetti trovarmi a servire V.A. S.ma nella venuta sua in cotesta mia patria: ho voluto almeno con questa rendergli affectuosissime gratie del favore fattogli con honorarla della presenza sua et insieme col mezo di mio fratello, et nipoti, tacciargli le mani, havendogli comesso che in nome mio venghino a farli riverenza. Supplico vero V.A.S. di aggradire questo minimo segno dell'osservanza ch'io gli devo, escusando l'assenza mia, et vedere con buon occhio li soddetti mio fr'ello et nipoti servi devotiss.mi come sono anch'io, dell'A.V.S.ma alla quale con questo racco'mandandomi con tutti di casa mia in gratin, prego da Dio N.S. ogni desiderata felicità. Di Roma, il di 26 di Sett.re 1612.<lb/>
/ S^ermo Sigr mi.o ossmo
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Di V.A.S.ma humiliss.o et devotiss.o servitore<lb/>
Perche non posso per l'et� mia,et altri rispetti trovarmi a servire V.A.S^^ nella venuta sua in cotesta mia patria: h� voluto almeno con questa rendergli affectuosissime gratie del favore fatJT togli con honorarla della presenza sua et insieme col mezo di mio fratello,et nipoti, tacciargli le mani, bevendogli comesso che in nome mio venghino farli riverenza. Supplico vero V.A.S. di ag gradire questo minimo segno dell'osservanza ch'io gli devo, escusando l'assenza mia, et vedere con buon occhio li soddetti mio fr'ello et nipoti servi devotiss^^ come sono anch'io, dell'A.V.S^^ alla quale con questo racco'mandandomi con tutti di casa mia in gratin, prego da Dio N.S. ogni desiderata felicit�. Di Roma, il di 26 di Sett^r^e 1612.
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il Card.le Bellarmino.
Di V.A.S^^ humiliss� et devotiss� servitore il Card^^ Bellarmino.
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Al Ser^^ Sig^ mio oss^^ il Gran Duca di Toscana.
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Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo il Gran Duca di Toscana.
Florence.Archiv.Medie, voi.3792 f.250. signat.de Bell.
 

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Ser.mo Sig.r mi.o oss.mo
Perchè non posso per l'età mia, et altri rispetti trovarmi a servire V.A. S.ma nella venuta sua in cotesta mia patria: ho voluto almeno con questa rendergli affectuosissime gratie del favore fattogli con honorarla della presenza sua et insieme col mezo di mio fratello, et nipoti, tacciargli le mani, havendogli comesso che in nome mio venghino a farli riverenza. Supplico vero V.A.S. di aggradire questo minimo segno dell'osservanza ch'io gli devo, escusando l'assenza mia, et vedere con buon occhio li soddetti mio fr'ello et nipoti servi devotiss.mi come sono anch'io, dell'A.V.S.ma alla quale con questo racco'mandandomi con tutti di casa mia in gratin, prego da Dio N.S. ogni desiderata felicità. Di Roma, il di 26 di Sett.re 1612.
Di V.A.S.ma humiliss.o et devotiss.o servitore
il Card.le Bellarmino.
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Al Ser.mo Sig.r mio oss.mo il Gran Duca di Toscana.